L’inclusione passa anche per TikTok. Ne è la prova la modella di questa settimana, Tasnim Ali, 22 anni, nata ad Arezzo da genitori egiziani ma naturalizzata romana da quasi tutta la vita (prova ne è il suo accento, che sembra uscito da un film di Carlo Verdone). Fino a prima del lockdown, Tasnim era una ragazza come tante: voglia di studiare poca, voglia di vivere tanta. Così, spinta dalla noia, ha cominciato a postare video che avevano come argomento un accessorio a lei molto caro: il velo.
Il successo è stato clamoroso e oggi la ragazza vanta un seguito di tutto rispetto: 66mila follower su Instagram e 315mila su TikTok. Il segreto di questa esplosione? Un approccio fresco e ironico al credo islamico, spiegato ai non addetti con parole semplici e al netto di qualunque fanatismo (ingrediente che, quando si parla di religioni, è spesso in agguato). Ma lasciamo che sia Tasnim a svelarci gli ingredienti della sua popolarità.
Tasnim Ali è anche la protagonista del servizio moda di Donna Moderna in edicola questa settimana. Guarda il video:
E qui trovi la gallery con le foto:
L’intervista a Tasnim Ali
Prima musulmana-influencer di TikTok: ci racconti come hai iniziato?
«C’era il lockdown e, in piena crisi di noia, mi sono messa a girare un video con la mia sorella più piccola. Un successo fulminante. Così mi sono detta: perché non fare un video sulle domande che più spesso mi rivolgono i non musulmani? Evidentemente ho centrato il problema perché i like si sono subito impennati a 100mila».
E quali sono queste domande?
«Girano tutte intorno allo hijab (però preferisco chiamarlo all’italiana, velo) e sono: ti obbligano a portarlo? Sotto sei pelata? Se ti vedo i capelli poi ti devo sposare? Te lo toglieresti per un milione di euro? Domande che a volte sono sensate, altre decisamente assurde».
Un esempio?
«Mi hanno chiesto se la mia religione mi obbliga a tenere il velo anche quando faccio la doccia. Mi sono fatta una risata ma ho colto il senso della domanda. I ragazzi sanno poco dell’Islam, perché non provare a spiegare le cose con calma, senza presunzione e giocando l’arma del sorriso?».
Un mix che funziona. Però confessa: questo approccio didattico ti arriva un po’ da tuo padre (Sami Salem che, oltre ad avere un’agenzia specializzata in viaggi alla Mecca, è anche uno degli imam più importanti della Capitale).
«Lo ammetto. Così ogni tanto, se la domanda è un po’ complicata, riesco a tirarlo in mezzo in un video e chiedo a lui la risposta corretta. All’inizio non capiva bene cosa facessi su TikTok, poi ha vinto ogni resistenza e ora ha anche lui il suo account».
«I ragazzi sanno poco dell’Islam. E allora perché non provare a spiegare le cose con calma, senza presunzione e giocando l’arma del sorriso?»
Torniamo all’argomento velo che ti sta tanto a cuore. Permetti anche a noi una domanda ovvia? Lo indossi per obbligo religioso o perché ti piace?
«Come credente lo indosso con fierezza, ma come donna lo porto per vanità. Trovo che sia un accessorio eccezionale, che moltiplica il fascino femminile. Per tornare al discorso domande strane, mi è stato chiesto se trovassi offensiva una donna non musulmana con il velo. Rispondo anche qui che troverei la cosa fantastica, un omaggio alla bellezza araba. Ragazze, provate anche voi e scoprirete perché lo amiamo così tanto».
Però è più semplice se si ha un viso bello come il tuo. A proposito, ricordi il tuo primo velo?
«Certo, era di mia mamma (che, per inciso, ha iniziato a velarsi tardi, poco prima delle nozze). A me quest’oggetto piaceva un sacco e mi sarebbe piaciuto velarmi anche anzitempo (le ragazze musulmane, infatti, iniziano a portare il velo dopo le prime mestruazioni). Ed è sempre stata lei a ispirare i miei look più modaioli: dalle spalle in giù all’occidentale, da coordinare con il velo più intonato».
Sui social metti anche tutorial su come annodarlo.
«Non c’è un unico modo, ci si può davvero divertire. Unico must che suggerisco è raccogliere prima i capelli con una cuffia-bandana fatta con stoffa che crei attrito con il velo, il modo migliore perché non si sposti».
I tuoi tutorial sono davvero buffi. Indimenticabile quello in cui fai il verso alle ragazze occidentali e fingi di creare con la piastra dei boccoli di stoffa.
Ci si riesce davvero?
«Ma no, non voglio mica bruciare i miei veli! Non fatelo mai! Lo confesso: avevo usato la piastra spenta».
A parte i veli, di quali capi è stipato il tuo armadio?
«Adoro i pantaloni over, ci trovi soprattutto quelli».
E quante scarpe hai?
«Non tantissime e per la maggior parte chiuse, perché il tallone nudo non è sempre accettato. Ma, a prescindere, preferisco sneakers e stivaletti».
Trucco sì o no?
«Sì, ma mi limito al correttore per occhiaie, mascara e rossetto. Diverso discorso per il periodo di Ramadan che si è appena concluso, il 12 maggio, quando è bene non esagerare in tutti i campi, make up compreso. Volete sapere di più su questa fase dell’anno così spirituale e importante per noi musulmani? Vi aspetto sulla pagina dei miei account».
Il Senato francese ha votato per vietare l’hijab alle minorenni, cosa ne pensi?
«Velarsi è una scelta consapevole, obbligare a non farlo una limitazione alla libertà. In questo caso, non ho proprio dubbi: vietato vietare».
Di Paolo Lapicca — foto di Davide Nova
intervista di Camilla Ghirardato
testi moda di Antonella Marmieri
Hanno collaborato Asmaa Maguini @ iuadaccademiadellamoda e Fabio Pravato
Make up Alioscia Mussi using Dior MakeUp