Sono 24 i Parchi nazionali in Italia, 133 quelli regionali, 147 le riserve naturali statali e 27 le Aree marine protette, alle quali presto potrebbero aggiungersene 3 in attesa di riconoscimento ufficiale. Si trovano sparse su tutto il territorio e si sommano alle oltre 360 Riserve regionali. Luoghi ideali per una vacanza green, a contatto con la natura e lontano dai luoghi affollati.
Gli 820 mila ettari di boschi e foreste italiani non sono solo un polmone verde per l’intero paese, ma un luogo dove rilassarsi e stare all’aria aperta, da percorrere e visitare a piedi lungo sentieri di trekking oppure in bicicletta, e-bike o a cavallo, e dove poter trovare biodiversità, aree agricole sostenibili che offrono anche la possibilità di consumare prodotti locali a km zero, aree protette dove praticare la piccola pesca artigianale o approfittare delle attività didattiche pensate per i più piccoli.
Quali parchi visitare
Ogni anno 27 milioni di turisti visitano i Parchi italiani e quest’anno, complice l’emergenza sanitaria, potrebbe aumentare la quota di fruitori italiani, che hanno deciso di evitare le mete straniere e di andare alla scoperta della natura del Belpaese. Tra i principali parchi del nostro territorio ci sono il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo istituito in Italia nel 1922, che si trova tra Piemonte e Valle d’Aosta. Qui è facile incontrare stambecchi e camosci tra fitti boschi di larici, pini e abeti, mentre le vette dei monti ospitano ghiacciai.
Da nord a sud, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano si trova invece tra Campania (provincia di Salerno) e Basilicata. È il primo ad aver ottenuto il riconoscimento di Bioparco e vi si trova una enorme varietà di paesaggi (montani e costieri, percorsi da fiumi e ruscelli). Per gli amanti della storia e dell’archeologia, poi, una tappa obbligata sono i siti di Paestum e Velia.
Le colline cosparse di ulivi e gli scorci sul mare sotto fitte pinete sono invece la caratteristica del Parco della Maremma (noto anche come Parco dell’Uccellina), in provincia di Grosseto, in Toscana. Qui oltre alla natura si possono incontrare cervi ed esemplari di tipiche mucche maremmane bianche o bufali.
A picco sul mare, invece, e con la possibilità di arrivare a calette altrimenti inaccessibili se non dall’acqua, è il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che ha ottenuto il riconoscimento Unesco nel 1999. Qui si possono scoprire anche i tipici borghi liguri con le case-torre colorate e si possono ammirare le coltivazioni del tipico (e pregiatissimo) vino Sciachetrà.
Tra Emilia Romagna e Toscana si trova anche il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, tra i più estesi d’Europa (37mila ettari dei quali l’80% costituito da foreste), ricco di vegetazione (fiori e funghi), fauna (cinghiali, lupi, caprioli, daini) e storia. Al suo interno si trovano i santuari di Camaldoli e di La Verna, e a qualche chilometro di distanza dai confini del parco si possono visitare anche città d’arte come Firenze, Arezzo e Siena.
Tutt’altro paesaggio offre il Parco Nazionale delle Murgie, tra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani, dove i manufatti in argilla si alternano a rocce calcaree. Immancabili le classiche masserie, mentre una meta per i visitatori appassionati di storia è Castel del Monte, fatto erigere da Federico II Barbarossa.
Data l’estensione
dei parchi, oltre che a piedi possono essere percorsi anche in bicicletta
(quest’anno molti Enti hanno messo a disposizione a noleggio anche e-bike) o in
sella a cavalli o asini.
In bici, a piedi o a cavallo (o di notte)
In ogni parco viene messa a disposizione dei visitatori una cartina con i sentieri percorribili e i diversi gradi di difficoltà o di lunghezza, che non sempre coincidono. Ad esempio, al Parco della Maremma, il sentiero C3-Cala di Forno estivo, pur essendo accessibile anche a camminatori non esperti, ha una durata di 9 ore.
Un’alternativa al trekking sono le escursioni in bicicletta, propria o da noleggiare nei pressi dell’ingresso del parco. Per chi volesse godersi più lenti c’è la possibilità di seguire i sentieri in sella a un cavallo (con guida), lungo itinerari di circa 2/3 ore, oppure su asini o carrozze. Il costo aumenta, ma è possibile aumentare la durata delle visite all’intera giornata, inserendo anche percorsi eno-gastronomici con degustazioni di prodotti locali, come olio e vino.
Le attività da fare nei parchi
Se nei laghi
montani è consigliabile godersi le camminate nel verde e nel relax delle vette,
per chi sceglie la collina o il mare le possibilità si estendono anche ad attività
acquatiche. Oltre alla piccola pesca ecosostenibile, ad esempio, ci sono
diversi parchi che permettono escursioni anche in canoa e persino in notturna
(a piedi, in carrozza o via mare con canoe, appunto). Molti percorsi, pensati
anche per famiglie con bambini, consentono di unire il bird-watching, come nel
Parco dell’Uccellina. Nel Parco Nazionale dell’arcipelago toscano (che
comprende le isole d’Elba, Giglio, Pianosa, Gorgona, Capraia, Montecristo, Giannutri)
si possono poi effettuare visite subacquee nel Santuario dei Cetacei con
istruttori qualificati.
I parchi “free”
Se in alcuni Parchi nazionali o aree protette è previsto un biglietto d’ingresso, solitamente solo le escursioni con guide sono a pagamento. Per quest’estate, però, sono scattate anche alcune “promozioni”, per incentivare l’arrivo di turisti dopo il lockdown. Ad esempio al Parco del Gran Paradiso le escursioni con guide sono gratuite dal 1° luglio e fino a settembre. Le visite durano circa 3 ore ciascuna, possono essere effettuate al mattino o al pomeriggio, sia da adulti che da bambini, con percorsi differenti per difficoltà.
Meglio prenotare
Dopo l’emergenza sanitaria anche i parchi si sono attrezzati per garantire non solo il rispetto delle distanze (regola in questo caso più facile da seguire rispetto ad altre mete vacanziere), ma anche le norme di igiene. La prenotazione obbligatoria online è diventata un presupposto per accedere alle visite guidate in molti casi. Dove questa è prevista, al momento della registrazione della visita ai turisti viene consegnato un vademecum di comportamento generale al quale si uniscono le informazioni sulle norme sanitarie in vigore. Per le visite guidate sono obbligatori mascherine e guanti monouso, questi ultimi da utilizzare negli spazi interni e dove necessario. «I Parchi hanno ripreso le attività di fruizione turistica in piena sicurezza, rispettando il protocollo anticontagio che Federparchi ha elaborato in collaborazione con RomaNatura e l’università Campus Biomedico di Roma» spiega giampiero Sammuri, presidente Federparchi. «Nei punti di incontro dei Centri visita viene rilevata la temperatura corporea, chi presenterà febbre superiore ai 37.5° non potrà partecipare. Sarà svolta anche una verifica accurata dell’abbigliamento dei visitatori che dovrà essere adeguato alla natura dell’escursione da compiere» spiega la Federazione che raggruppa i parchi italiani.
Dove dormire
Non sempre è possibile dormire all’interno del territorio dei parchi quindi è bene verificare sui siti delle specifiche aree verdi se c’è questa possibilità. Esistono, però, molte alternative. Ad esempio, per chi volesse trascorrere più giorni al Parco del Gran Paradiso, ci sono molte strutture consigliate che godono del Marchio Qualità Gran Paradiso, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali, e che vanno dai rifugi ai campeggi ai bivacchi o, per chi preferisse, i B&B. Sono presenti anche aree sosta per camper e alberghi.
All’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, invece, sono diversi gli agriturismi, mentre nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è possibile anche provare l’esperienza dell’albergo diffuso. Si tratta di una struttura ricettiva che si trova nel centro abitato di Picinisco, con le camere in edifici differenti e distanti tra loro e rispetto alla reception. La colazione, per esempio, non è servita nella classica sala ristorante, ma presso bar o caffetterie del paese, convenzionate. «Vi è un’intera filiera che lega le comunità con le aree naturali protette e che ruota sul turismo sostenibile. Parliamo di strutture ricettive, della ristorazione, delle guide, del merchandising e dell’intero comparto agroalimentare che opera nei parchi» conclude Sammuri.