Gucci campagna Primavera Estate 2017
Accettare la poltrona massima di Gucci è stata una sfida notevole per Alessandro Michele, nessuno poteva immaginare, però, quanto questa scelta della Maison fiorentina sarebbe stata perfetta per risollevare le sorti del brand e che avrebbe delineato una nuova estetica gucciana.
D Repubblica. Però, quasi certamente avremmo potuto intuire la sua cultura cinematografica, si è sempre dichiarato infatti affascinato dal cinema e dalla scenografia, cosa che trapela da ogni atomo delle sue collezioni, soprattutto quando sono fotografate o riprese, la cura per i set – poi – è maniacale.
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Durante l'epoca fordiana di Gucci, Tom Ford portò l'edonismo del brand ai massimi livelli, la sua era un'idea di perfezione clinica della bellezza, e anche lui ha un talento cinematografico che gli ha permesso con soli due film di raggiungere un notevole apprezzamento da critica e pubblico, anche come regista. Sarà così anche per Alessandro Michele, ci sarà anche per lui la possibilità di vedere il suo estro imprimersi in pellicole sul grande schermo? A questo punto, tutti coloro che lo apprezzano nella moda lo auspicano.
L'estetica di Alessandro Michele per Gucci
In "piccolo", se così si può dire, succede già con i video delle campagne moda Gucci, oltre ad essere stilista è Responsabile Globale dell'immagine del marchio. Sue le linee guida anche della comunicazione sui social del marchio Gucci, più dinamica, in linea con i media attuali. Eppure, tornando al suo modo di intendere e comunicare Gucci, si resta perplessi di fronte ad un'immagine che ha poco a che fare con la perfezione, la sua moda sembra "un'accozzaglia di stili", un mix di generi difficile da definire; un passo che sembra essere stato falso fino a quando non ti accorgi che l'insieme ti piace, che quel limite verso il cattivo gusto e il kitch, riesce ad essere sempre sapientemente arginato. Spiegare il gusto di Alessandro Michele significa immergersi nella sua cultura, nella sua individualità, nella sua storia e nella sua personalità.
Quando ha accettato l'incarico per Gucci, lo ha fatto pensando di lasciarlo il giorno dopo. Ha lavorato al fianco di Frida Giannini e Tom Ford, realizzando ciò che gli era chiesto, senza sbavature, offrendo il suo lavoro senza farsi troppe domande , senza chiedersi se quello che si faceva fosse giusto o sbagliato. Il talento di Alessandro Michele è stato quello di continuare a coltivare la sua personale idea di bello, a leggere, a viaggiare, a studiare, a praticare collezionismo, tra le valli di Civita di Bagnoregio, il paese sospeso in cui vive con il suo compagno Vanni e dove le giornate non vengono scandite da lancette di orologio. Alessandro Michele non ha mai donato – nel senso letterale di regalare – il suo lavoro, è questo il segreto del suo successo ora da Gucci, lui in passato non ha mai imposto le sue idee nel momento in cui gli non erano state espressamente richieste, ma come succede quando c'è qualcuno nelle aziende che riesce a capire il reale valore di chi ha di fronte, Marco Bizzarri (Presidente di Gucci) comprese che questo piccolo grande uomo, avrebbe potuto fare la differenza e che aveva molto da dare o da dire, di suo. E così è stato.
Le campagne pubblicitarie di moda più belle della PE 2017
La collezione Gucci PE 2017
Tornando al video girato con Glen Lunchford, lo stilista ha scelto Roma come set per raccontare la collezione Primavera Estate 2017. Bagni nella fontana di Trevi, picnic con giraffe all'Acquedotto di Via Appia, passeggiate per il centro con al guinzaglio tigri e leoni, mansuete come agnellini. La sua città Roma, che ha sempre amato proprio perché rappresenta la bellezza, ma non mancano i fattori di disturbo, cose che quando le vedi fanno storcere il naso, lui li definisce "fattori inquietanti". Sono quelli che danno senso al bello, gli danno spessore e significato e che contraddistinguono lo stile di Alessandro Michele.
Guarda il video della collezione Gucci PE 2017