Si chiama whelming, con un termine inglese (tanto per cambiare) che, tradotto letteralmente, significa sommergere. Nella pratica indica quel comportamento, tanto irritante quanto sempre più diffuso nel dating, di snocciolare alla persona con la quale si sta uscendo l’elenco di tutte le altre (o gli altri) potenziali partner, donne o uomini che aspirerebbero ad avere un appuntamento con il soggetto in questione. Insomma, l’atteggiamento di un Narciso 2.0 che non fa mistero di avere potenziali corteggiatrici (o corteggiatori) interessate a lui. Un comportamento ai limiti della maleducazione, ma che nel dating (specie online) sembra andare per la maggiore.
“Whelming”, tutti potenziali “pavoni”?
A spiegare per prima il termine whelming è stata la giornalista Patia Braithwaite, che lo ha definito un nuovo “comportamento schifoso del dating“: «È ciò che accade quando le persone con le quali esco si lamentano di quanto siano sommerse da altri potenziali partner proprio mentre tu stai flirtando con loro» si è sfogata Braithwaite sui social. La giornalista, pur rendendosi conto dell’esistenza di numerose App per incontri, non si capacita di come si possa arrivare a un atteggiamento così cafone, sia che avvenga online sia che sia offline, nella vita reale: «In realtà non ci sarebbe bisogno di scomodare il bon ton e le buone maniere per capire che si tratta di una cafonata senza precedenti» commenta il giornalista Nicola Santini, esperto proprio di bon ton e social. «Pur ammettendo che sia vero di avere una lunga lista di pretendenti, è buona educazione non fare mai riferimento alle persone non presenti, soprattutto in fase di corteggiamento e a maggior ragione al primo incontro. Non si dovrebbe mai parlare quindi di altri pretendenti o così come di ex fidanzati».
Cafoneria o insicurezza?
Il dating online è ormai sdoganato da tempo, ma l’educazione dov’è andata a finire? «Ormai è ammesso che due perfetti sconosciuti si incontrino non tanto per interessi e amici comuni, ma dopo essersi conosciuti tramite uno schermo, dove tutto è inventabile. È persino diventato tollerabile che, mentre si parla con una persone, si butti l’occhio sulla tastiera per controllare le notifiche dei social. Ma qui entra in gioco anche una forma di insicurezza» spiega Santini, che aggiunge: «Fino a qualche tempo fa per rimorchiare in un locale si doveva mettere in campo tutta la propria energia, a costo di sembrare goffi. Oggi, protetti da computer o smartphone, si può millantare qualsiasi cosa. Al momento dell’incontro vis-a-vis, però, è inevitabile che possa esserci più insicurezza: vengono meno i fotoritocchi, i filtri, i tempi più dilatati che permettono di scegliere con cura le parole, quindi anche la conversazione risulta meno brillante e senza scudi ci si sente come nudi. Da qui l’esigenza di apparire più forti».
Narcisi e pure violenti
Insicurezza, dunque, ma non solo. Nell’era pre-internet, chi si lamentava della schiera di ammiratrici che ha ai suoi piedi (metaforicamente parlando) sarebbe stato definito un Narciso o un semplice pavone, pronto a mettersi in mostra, a far vedere a chi ha di fronte quanto sia affascinante e irresistibile, e dunque come sia un privilegio poter uscire con lui. Ma questo atteggiamento potrebbe nascondere anche una forma di pressione per ottenere ciò che si vuole, facendo sapere – in modo esplicito – che altre (o altri) sono pronti a farlo, in caso di rifiuto.
Il dating fa diventare bulimici
C’è anche chi sostiene che la colpa sia dovuta all’eccesso di offerta tramite siti e app di incontri, dove si possono trovare amanti per semplici scappatelle o l’anima gemella con la quale condividere interessi di lavoro o hobby e passioni. Se individuare il partner adatto non è mai stato facile, con così tanta scelta differenziata potrebbe essere ancora più arduo, da qui la sensazione di essere travolti dall’offerta. C’è chi usa il paragone del frigorifero pieno di cibo, senza avere fame: «È una vera bulimia e, proprio come bulimici, in molti non sono mai sazi. È come mettere sul fuoco cinque pentole: in questo caso si danno cinque appuntamenti ad altrettante persone, cercando di uscire con tutte, ma alla fine quagliando con nessuna» spiega Nicola Santini.
D’altra parte, secondo un sondaggio realizzato da Statistica, 1 giovane americano su 3 tra i 19 e i 29 anni utilizza abitualmente siti o App per incontri. In Europa l’Italia sembra essere in vetta alla classifica degli utenti del dating online: sarebbero 8,9 milioni i “dater”, single e non, secondo il Center for Economic and Business Research.
Non bastavano “ghosting”, “zombieing” e “breadcrumbing”
Il whelming si aggiunge dunque ad altri atteggiamenti cafoni diffusi nel mondo del dating e in genere del web, come il ghosting e lo zombieing. Nel primo caso ecco che il partner di punto in bianco sparisce, senza lasciare traccia: nessun messaggio di spiegazione, nessun contatto, si arriva persino a cancellare l’ex dai propri contatti social. Nel secondo caso, invece, con lo zombieing”chi è sparito in precedenza poi ritorna, in modo altrettanto improvviso e immotivato, “resuscitando” proprio come uno zombie. Nel mondo dei social si è anche affermato nel tempo un altro comportamento, in grado di nuocere agli ex, ossia il breadcrumbing (ancora una volta dall’inglese, bread crumb, briciola di pane) che consiste nell’inviare segnali minimi ai partner o amanti, per far loro sapere di essere ancora presenti, alimentando le loro speranze che la relazione possa riprendere, senza invece averne realmente intenzione. Inutile dire che in questo caso la maleducazione (ma anche l’insensibilità e l’egoismo) la fa da padrona.