Cos’è Wordle
Hai presente il vecchio Mastermind che andava tanto negli anni ’70 e anche oltre? Ecco, nell’epoca dei social e del web è arrivata una versione più moderna, evoluta e soprattutto in formato internet del gioco in scatola in cui vinceva chi riusciva a indovinare il codice segreto dell’avversario. Il suo nome è Wordle e ha già conquistato svariati milioni di fan, tanto da aver ingolosito il New York Times che – la notizia è fresca – l’ha appena acquistato (per un milione di dollari).
Nel caso di Wordle a dover essere scoperta è una parola: si deve cercare di indovinare una parola di cinque lettere con – al massimo – sei tentativi. E si può giocare una sola volta al giorno.
Social e parole crociate
Il nuovo gioco in formato web, Wordle, è totalmente gratuito (almeno per il momento: non si sa poi cosa succederà in futuro, visto che ora Wordle è di proprietà del Nyt) e i risultati possono essere condivisi sui social (ma senza svelare la parola segreta!), in particolare su Twitter: da qui un altro motivo del suo successo, dimostrato dagli oltre 2 milioni di giocatori totalizzati in pochi mesi.
Il web game è stato sviluppato a ottobre negli Stati Uniti da Josh Wardle, un programmatore gallese trasferitosi a New York e precisamente a Brooklyn, in nome dell’amore per la fidanzata Palak Shah, grande appassionata di cruciverba. L’idea è proprio quella di unire il classico gioco di parole crociate al divertimento tipico di ciò che ha a che fare col web. Il risultato sono stati 1,3 milioni di tweet ottenuti dal 1° novembre 2021 al 13 gennaio 2022, con un numero di giocatori passato dai 90 del primo giorno ai 300mila di inizio gennaio 2022.
Come si gioca a Wordle
Va detto che la versione originale è in inglese e la si trova sul web, quindi non ci sono app. Per giocare bisogna andare sul sito powerlanguage.co.uk.wordle. L’obiettivo è indovinare la parola del giorno (di cinque lettere) avendo un massimo di 6 tentativi a disposizione. Una volta che si pensa di averla indovinata, si preme invio (enter). Bisogna prestare attenzione al colore delle tessere su cui figurano le lettere: se la casella è verde vuol dire che la lettera è nella posizione giusta, se è gialla significa che è inclusa nella parola, ma si trova nella posizione sbagliata. Se, invece, compare una casella grigia, la lettera scelta non fa parte della parola da indovinare. La parola da indovinare viene scelta di giorno in giorno in una rosa di 2.500 tra quelle di cinque lettere più comuni in inglese.
Perché Wordle piace (e cosa c’entrano i social)
Una volta creato per una ristretta cerchia di conoscenti e poi fatto circolare in un gruppo WhatsApp di famiglia, Josh Wardle – come ha spiegato al New York Times – vista la buona accoglienza riscossa dal gioco, ha deciso di lanciarlo online. A contribuire al successo di Wordle, infatti, è proprio la possibilità di condividere i risultati sui social, in particolare Twitter, anche se, ovviamente, non è possibile svelare né le parole né la soluzione esatta, quando la si azzecca. Infine il contributo decisivo alla diffusione (ormai mondiale) di Wordle è stato dato dallo stesso New York Times che, dedicandogli un articolo, ha incuriosito migliaia di persone.
La quantità di post e Tweet comparsi in rete con le immagini di quadratini colorati e lettere ha aumentato l’interesse, tanto da rendere virale l’hashtag #wordle. «Sicuramente parte del successo di questo videogame è da attribuire ai social che ormai sono diventati il tramite da cui tutto passa: con il passaparola social si è registrato un successo che sicuramente all’inizio era inaspettato» spiega Carlo Ivo Aimo Bianchi, esperto di video games, Ceo e Creative Director di STORM in the Teacup.
«Il vero motivo del trionfo di Wordle, comunque, sta nella sua semplicità» spiega l’esperto. «Wordle è utilizzabile da chiunque e in qualunque momento: basta avere pochi minuti, è veloce. Ad esempio, quando si è in metro, si può approfittare per giocarci: non serve un’eccessiva concentrazione, a differenza di altri giochi che ricorda da lontano, come Razzle. Insomma, non è cervellotico».
I cloni di Wordle (anche in italiano)
«Come tutto ciò che funziona e piace, c’era da aspettarsi la comparsa di una serie di cloni, più o meno affidabili o il cui funzionamento fosse analogo» spiega Bianchi. Infatti nel giro di poche settimane ecco arrivate le imitazioni di Wordle, sia in inglese che in italiano. La più famosa fra quelle in italiano è quella creata da Pietro Peterlongo: si chiama “Par le” ed è disponibile online su pietroppeter.github.io/wordle-it.
Fra le imitazioni di Wordle in inglese, invece, si trova “Hello Wordl”, pressoché identico a Wordle, ma senza il limite di tentativi massimi a disposizione che invece ha il gioco originale. Per gli amanti del genere ci si può cimentare anche in “Kitty Letter”, che chiede di indovinare parole per difendere la propria casa con una serie di gattini, e “Letterpress”, che ricorda anche “Risiko”, con la possibilità di sfidare un avversario in modo diretto, sia tramite app che dal computer (ma sempre in inglese). Infine, lo stesso NYTimes ha lanciato un passatempo simile, “Spelling Bee”, dove l’obiettivo è trovare quante più parole possibile con le 7 lettere messe a disposizione, ovviamente in inglese. In questo caso si inizia a giocare gratis, ma per proseguire occorre sottoscrivere l’abbonamento al giornale.
Tutto gratis, ma attenta alle truffe
Dal momento che, come detto, non esiste una versione ufficiale di Wordle per smartphone in formato app, bisogna prestare attenzione a eventuali imitazioni dietro le quali si possono nascondere virus e malware. Nei giorni scorsi ne circolavano alcune – che chiedevano però un pagamento fino a 25 euro – che sono state nel frattempo ritirate. Il gioco originale, invece, è gratuito e sul sito non c’è pubblicità (né compaiono finestre pop-up), come chiarito dallo stesso sviluppatore: «Credo che quel che piace davvero è proprio questo: il gioco è una cosa che sta online, giusto per divertirsi. Non prova a fare niente di losco con i dati personali altrui. È solo un gioco divertente» ha detto Wardle al New York Times. Anche condividendo i risultati su Twitter, infatti, non compare alcun link che rimandi al gioco. Almeno per ora.