Si chiama Wyda ed è lo yoga europeo, la risposta nostrana alle pratiche tradizionali di longevità e benessere dell’estremo Oriente. Abbinato alla dieta nordica, ne aumenta e potenzia i benefici.
In celtico Wyda vuol dire: “attraversare il velo”, riconnettere cioè uomo e Natura, rimuovendo blocchi fisici e spirituali attraverso respirazione consapevole e movimenti lenti. «Veniva praticato dai Druidi, i sacerdoti celtici, in Austria, Germania, Irlanda e in tutto il Nord Italia, come parte essenziale della Medicina tradizionale europea» ci spiega l’istruttore Stefan Toggler dopo la sua lezione mattutina. «Immagina gli esercizi come un mix tra lo Yoga e il Qi Gong della Medicina tradizionale cinese, ma più semplici da eseguire e per questo adatti a ogni età e preparazione atletica».
I tre campi vitali
Proprio come per i chakra nello yoga, Wyda individua tre campi energetici: il campo vitale, situato nella zona dell’ombelico, controlla la salute degli organi e il sistema ormonale; il campo emozionale, nella zona del torace, regola stati d’animo e sentimenti; il campo mentale, tra gli occhi, regola le prestazioni di cervello e sensi. «Se questi campi sono ostruiti da blocchi fisici o emotivi, possono sorgere problemi di salute: attraverso esercizi, suoni, respiro, Wyda ripristina il fluire di energie sottili, promuovendo serenità e salute» conclude Toggler.
Sei pronta a provare? Ecco la morning routine studiata per un rientro protetto dallo stress e dalle paure.
La routine del mattino
Puoi eseguire questa pratica Wyda ogni mattina, appena sveglia: ti bastano 20 minuti per allineare i campi energetici del corpo e prepararti alla giornata che ti attende. «Il primo esercizio ti insegna a prendere consapevolezza del tuo corpo e dei suoi blocchi attraverso il respiro. Il secondo è utile a calmare lo stress: oltre a incorporarlo in questa routine, puoi ripeterlo in ufficio, ogni qual volta senti l’ansia salire e il respiro accorciarsi. Il terzo ti aiuta a sciogliere blocchi e tensioni: ripetilo durante il giorno se tendi a somatizzare le preoccupazioni con emicranie e gastriti» consiglia Stefan Toggler. Chiude la pratica un esercizio “sonoro”, che rafforza i campi energetici e ti prepara alla connessione con il mondo esterno: puoi anche usarlo la sera, dopo una breve meditazione, per scaricare le tensioni della giornata.
1. POSIZIONE DELLE TRE ENERGIE
In piedi, inspira e fai un grande passo di lato con la gamba sinistra senza muovere l’altra. Apri le braccia all’altezza delle spalle e spalanca le dita delle mani. Espirando, riporta la gamba nella posizione di partenza e chiudi le mani nel mudra.
Il mudra è “il pugno del druido”, il gesto delle mani usato per incentivare il flusso energetico. Fai così: chiudi i pugni delle mani, avvicina le nocche in modo che si tocchino, tendi i pollici e unisci i polpastrelli. Ora portale all’altezza della fronte, roteando il dorso verso l’interno e toccando con il pollice l’arco delle sopracciglia. Fai 5 respiri, portando l’attenzione sul campo mentale: a ogni espirazione lo svuoti di ciò che non ti serve, con l’inspirazione lo ricarichi di energia. Ripeti l’esercizio altre 2 volte, portando le mani a pugno davanti al cuore (campo emozionale) e alla pancia (campo vitale) ma questa volta il dorso delle mani va rivolto verso l’esterno.
2. POSIZIONE DEL CUORE LIBERO
In piedi, con le gambe divaricate, porta le mani con il mudra (vedi il bollo) davanti al cuore. Inspirando, distendi le braccia sopra la testa, apri le mani, guarda verso il cielo e concentrati su un sentimento positivo che vorresti per la tua vita. Espirando bruscamente, fai crollare le mani verso il pavimento, fino a toccare terra: lascia uscire, scaricandoli al suolo, quei sentimenti di ansia e frustrazione che ti attanagliano. Ripeti per 3 volte.
3. POSIZIONE DELL’ORSO
Seduta sui talloni, appoggia le mani sulle cosce. Inspirando, immagina di raccogliere tutta l’energia che senti bloccata dentro di te e, con l’espirazione, distribuisci questa energia in tutto il corpo. Ripeti fino a quando senti l’energia fluire, quindi porta le mani sul tappetino e, con i glutei incollati ai talloni, cerca il massimo dell’allungamento. Inspira tornando nella posizione di partenza e tendi le braccia verso il soffitto.
4. POSIZIONE DEL SUONO
In piedi, con le gambe morbide e le braccia lungo i fianchi. Inspirando, porta le braccia verso il campo mentale. Chiudi le mani nel mudra (vedi il bollo) ed emetti una sonora “M”. Allarga le braccia, ruota il torso a destra e sinistra come a voler descrivere un grande cerchio, quindi chiudi le mani con il mudra davanti al campo emozionale ed emetti una sonora “O”. Ripeti fermando le mani davanti al campo vitale ed emetti una sonora “A”. Ripeti 3 volte.