Dal 12 settembre è disponibile anche in Italia l’applicazione YouTube Kids (per dispositivi iOS e Android), lanciata ormai tre anni fa negli Stati Uniti. Non una semplice versione per i bambini fra 3 e 10 anni della più cliccata piattaforma di videocondivisione, ma un ambiente digitale completamente riprogettato, «una piattaforma di esplorazione» come ci spiega Gregory Dray, capo per l’Europa del settore bambini ed educazione di YouTube.
Una piattaforma per la famiglia
Già, ma come funziona YouTube Kids? L’applicazione è piuttosto articolata, se vista dal punto di osservazione delle mamme e dei papà. Che dovranno rimboccarsi le maniche per usarla nel modo più utile: se è vero che a filtrare i video disponibili ci pensano i (non sempre infallibili) algoritmi e su quelli segnalati come inappropriati intervengono moderatori in carne e ossa, è altrettanto vero che la piattaforma offre una grande quantità di controlli per i genitori. Dal tempo di visione alle impostazioni di ricerca, l’app può essere cucita su misura di ogni figlio: «In fondo è una piattaforma per la famiglia, non solo per i più piccoli – aggiunge Dray – basti pensare che per esempio in Francia il 65% dei genitori usa YouTube Kids insieme ai bambini».
Ma chi controlla i contenuti?
La preoccupazione del colosso, che ha fatto slittare di un anno il lancio delle varie versioni locali, è stata quella di risolvere nel miglior modo possibile alcuni problemi che si sono verificati lo scorso autunno. Fra le clip proposte ai bambini nella versione statunitense dell’app sono infatti spuntati cartoni paurosi e video che sfruttavano personaggi noti come quelli di Disney e Nickelodeon ma dai lineamenti sfigurati, dai contenuti spesso violenti e inadeguati e dalle sceneggiature spesso prive di senso. «Non posso garantire che il rischio sia ora del tutto azzerato – racconta il responsabile di Google – posso però garantire che combattiamo continuamente contro chi inganna i nostri sistemi e col passare del tempo arriveremo alla massima sicurezza». Ciononostante il manager non ha saputo indicare quante persone si occupino concretamente del lavoro di revisione dei contenuti anche se ha spiegato che si tratta di team stabiliti negli Stati Uniti e a Dublino composti da persone che conoscono l’italiano.
Come funziona l’app
L’app è organizzata per canali, proprio come YouTube per adulti, e playlist in quattro diverse categorie: Programmi, Musica, Impara ed Esplora. C’è una barra di ricerca e in evidenza nella schermata iniziale tanti contenuti pubblicati in partnership con diversi produttori italiani, dai grandi successi dello Zecchino d’Oro alle filastrocche per i più piccoli di Coccole Sonore, dalle Winx di Rainbow ai balli del Pulcino Pio. Non mancano ovviamente, in italiano o nella lingua originale, contenuti proposti da NatGeo Tv, Peppa Pig, Samil Pompiere, i SuperPigiamini, i Lego Ninjago e Pocoyo. La grafica è giocosa ma chiara e consente una navigazione molto lineare. Fra l’altro, i bambini possono anche effettuare ricerche con la voce.
E se non hanno molta voglia o sono ancora troppo piccoli, ci si può affidare alle raccolte dei partner, cioè una selezione già pronta di canali affidabili su diversi argomenti, dall’arte allo sport, che i genitori possono anche utilizzare come unici contenuti accessibili dai bambini. D’altronde la Società italiana di pediatria sostiene che otto bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni usino il cellulare dei genitori e che il 30% delle mamme e dei papà sfrutti i gadget come babysitter nel corso del primo anno d’età, salendo al 70% al secondo. Un quadro allarmante che tuttavia YouTube Kids intende ribaltare, cercando di puntare sulla qualità e su un ecosistema il più possibile “pulito”.
I genitori possono scegliere la programmazione
«I contenuti che vanno bene per un figlio, magari più grande, possono non essere giusti per un altro – spiega Dray – ecco perché abbiamo arricchito i controlli a disposizione dei genitori». Quali sono? Anzitutto la modalità contenuti approvati dai genitori che consente di mostrare ai bambini solo canali o video selezionati in precedenza. Basta aprire le Impostazioni, andare al profilo del bambino e selezionare la voce “Solo contenuto approvato”. Mamma e papà possono poi disabilitare la barra di ricerca, limitando l’esperienza a una serie di video già scelti, o impostare un timer che dopo un certo lasso di tempo spegne l’applicazione. Fra gli altri strumenti c’è la possibilità di silenziare la musica di sottofondo e gli effetti sonori, un codice per blindare le impostazioni e ovviamente la totale assenza di elementi per la condivisione sui social. Ovviamente non occorre un account per usare YouTube Kids.
E la pubblicità?
Anche sulla pubblicità YouTube Kids ha avuto qualche problema, negli Stati Uniti, con alcune associazioni di categoria che hanno accusato Google di promuovere attraverso l’app cibi e bevande zuccherati o comunque inadeguati all’alimentazione dei bambini. Per la versione italiana l’approccio è invece radicale: «Non ci sono pubblicità di quel tipo – conferma il responsabile di Big G – e anche la presenza degli spot è limitatissima: si tratta di brevi introduzioni visualizzate nella misura di una ogni 15 minuti di video. Infine, non tutti possono fare pubblicità: ogni annuncio viene controllato da un moderatore e poi, nel caso, approvato».