Sharon Stone, Inna Modja, Olivia McVeigh, Eugenia Bonetti. Sono alcune delle cento donne che, secondo la Bbc, con le loro azioni hanno lasciato un segno nel 2024. Ne abbiamo scelte dieci. Ecco quali sono.
Sharon Stone, attrice e filantropa
«La resilienza è una scelta. Devi scegliere il tuo flusso. Scegli di essere finita o di scegliere la gioia». Lo ha detto Sharon Stone, che nel mese di agosto 2024 ha ricevuto il Golden Globe International Icon Award come riconoscimento per i suoi successi dentro e fuori dallo schermo, tra cui il suo lavoro di filantropia e le sue opere d’arte.
Sono ormai tre decenni che la star di Basic Instinct lascia un segno sia dentro sia fuori dallo schermo. Diventata famosa nei primi Anni Novanta nei panni di Catherine Tramell nel famoso film con Michael Douglas, l’attrice ha recitato in blockbuster come Total Recall e Casino, per il quale ha vinto un Golden Globe ed è stata nominata all’Oscar. Ma non si è limitata alla recitazione. Nel corso degli anni, Sharon Stone ha lottate per diverse cause, prima fra tutte quella per aiutare le persone con Hiv.
10 donne che hanno segnato il 2024: Inna Modja
Inna Modja è un’avvocata maliana che lotta per varie cause: dalla giustizia climatica alla campagna contro le mutilazioni genitali femminili, fino alla difesa della sostenibilità. Ma è anche un’artista: ha prodotto e recitato nel documentario The Great Green Wall, dove mostra gli sforzi dell’Africa per controllare l’espansione del deserto e ripristinare le terre desertiche del Sahel, un’area a sud del deserto del Sahara che si estende in dodici paesi.
Inna Modja è ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. In questa veste aiuta le comunità colpite dai cambiamenti climatici a fare sentire la propria voce. Inoltre, è co-fondatrice di Code Green, un’organizzazione no profit che fonde tecnologia innovativa e gioco per ispirare un’azione positiva nelle persone.
Le parrucche di Olivia McVeigh
«La resilienza è la corona che noi donne indossiamo. Siamo sempre in grado di adattarci, trasformare e imparare a prosperare in ciò che ci circonda, indipendentemente dalle circostanze». Questo il motto di Olivia McVeigh, una truccatrice irlandese che, durante l’adolescenza, ha iniziato a soffrire di alopecia. Da quel momento ha iniziato a “sdoganare” le parrucche con una piattaforma online per incoraggiare e responsabilizzare le donne che affrontano la perdita di capelli. Sui social ha quasi mezzo milione di follower.
I romanzi di Shahrnush Parsipur
Shahrnush Parsipur è una delle scrittrici più importanti dell’Iran. Fino alla rivoluzione del 1979 era anche produttrice tv e radiofonica, ma dopo l’esecuzione di due poeti attivisti si è dimessa dal lavoro per protesta ed è stata arrestata per la prima volta.
Nei suoi romanzi ha affrontato temi che nel suo Paese sono un tabù, come l’oppressione sessuale femminile e la ribellione in una società patriarcale. Anche per questo, le sue opere in patria sono vietate ed è stata arrestata nuovamente. Dal 1994 vive in esilio negli Usa.
10 donne che hanno segnato il 2024: suor Eugenia Bonetti
Suor Eugenia Bonetti lotta da anni contro la tratta delle donne. Ha contribuito a gestire oltre 100 rifugi e a creare una rete con suore in Africa per sostenere le donne migranti vittime dello sfruttamento. Missionaria in Kenya per più di 24 anni, ha contribuito a formare funzionari in vari paesi per sviluppare iniziative anti-tratta.
La legge di Johana Bahamon per i detenuti
L’attrice Johana Bahamon ha iniziato una battaglia per dare ai carcerati una seconda possibilità dopo una visita in una prigione colombiana. Nel 2012 ha dato vita alla Fundacion Acciin Interna, un’organizzazione no profit che sostiene i detenuti colombiani e coloro che sono stati scarcerati. L’associazione ha aiutato più di 150mila persone e ha lavorato in 132 centri di detenzione.
È stata anche promotrice di una legge del 2022 che prende il suo nome, grazie alla quale sono stati stabiliti incentivi economici per rafforzare l’accesso all’occupazione e alla formazione per le persone dopo il carcere.
Allyson Felix e l’asilo nido alle Olimpiadi
Con un record di 20 medaglie nel campionato del mondo e 11 olimpiche, l’ex velocista statunitense Allyson Felix è la campionessa di atletica più decorata della storia. Nel 2019 ha dato alla luce una bambina prematuramente dopo che le era stata diagnosticata la gestosi, una patologia che può svilupparsi durante la gravidanza e che è caratterizzata da un innalzamento eccessivo della pressione sanguigna.
Da quel momento è diventata una sostenitrice dei diritti alla salute materna. Ha ricevuto una sovvenzione di 20 milioni di dollari da Melinda French Gates per far progredire l’assistenza sanitaria materna per le donne nere negli Stati Uniti.
Durante le Olimpiadi di Parigi 2024 è riuscita a creare il primo asilo nido olimpico. Fa parte della Commissione Atleti del Comitato Olimpico Internazionale e ha lanciato una società di gestione sportiva focalizzata esclusivamente sullo sport femminile.
La danza di Hana-Rawhiti Maipi-Clarke
Hana-Rawhiti Maipi-Clarke ha 22 anni ed è la più giovane donna Maori mai eletta nel parlamento neozelandese. Il video del suo discorso inaugurale ha fatto il giro del mondo, in quanto ha eseguito l’haka, la danza cerimoniale del suo popolo e ha chiesto una maggiore rappresentazione delle voci indigene. Di recente ha guidato un altro haka per protestare contro un disegno di legge controverso e ha costretto il Parlamento a sospendere i lavori.
Maipi-Clarke ha pubblicato il suo primo libro a 17 anni. Il tema era il calendario lunare dei Maori. Da anni lotta per l’ambiente e nel 2024 ha ricevuto il prestigioso premio One Young World Politician of the Year per i suoi sforzi per amplificare le giovani voci indigene in politica.
Il coraggio di Gisèle Pelicot
Il suo nome ha fatto il giro del mondo. Gisèle Pelicot ha rinunciato al suo diritto all’anonimato e ha fatto in modo che la sua storia di vittima di violenza raggiungesse tutto il mondo. Così facendo, è diventata un simbolo di coraggio e resilienza.
Una storia terribile: il suo ex marito l’ha drogata e violentata per anni e l’ha fatta stuprare da dozzine di uomini. Durante le violenze, la donna è stata anche filmata. Dopo avere scoperto tutto e denunciato il marito, Gisèle Pelicot ha deciso di “metterci la faccia”: ha chiesto che il processo fosse aperto e che i video fossero mostrati in modo da spostare la “vergogna” sul suo ex marito. L’azione di Gisèle Pelicot ha ispirato molte donne vittime di stupri in tutto il mondo.
10 donne che hanno segnato il 2024: Sunita Williams
L’astronauta della Nasa Sunita Williams è rimasta nello spazio per mesi. Salita a bordo della navicella Boeing Starliner il 5 giugno, avrebbe dovuto rimanere nella Stazione Spaziale Internazionale per otto giorni. Una serie di problemi tecnici a bordo hanno costretto Williams e il suo collega Barry Wilmore a rimanere sulla Iss. Dalla Nasa è stato comunicato loro che avrebbero potuo fare ritorno sulla terra solo nel febbraio 2025.
Sunita Williams è una pilota di elicotteri della Marina in pensione ed ex detentrice del record per il maggior numero di passeggiate spaziali da parte di una donna. Nel 2007 è diventata la prima persona a correre una maratona nello spazio. Ha accolto la notizia di dover rimanere bloccata nella Iss con ottimismo e resilienza.