La fratellanza tra i popoli era il suo tema chiave. Ma il Pontefice ci ha lasciato tante altre lezioni di vita. E ce le ha spiegate con quel suo modo diretto, autentico, come fosse uno di famiglia. Dall’invito a passare all’azione al valore delle lacrime.
Lezioni di vita di Papa Francesco
Quindi il richiamo alla sobrietà e all’umiltà. L’invito costante a uno sforzo comune al fine di superare le divisioni tra le persone e promuovere un’umanità che si riconosca come una grande famiglia, pronta all’aiuto reciproco e al rispetto della dignità di ognuno. La centralità dell’inclusione, della tolleranza, dell’accoglienza. Il dialogo tra culture e religioni diverse, e l’attenzione per chi è più sfortunato, povero, oppresso.
Papa Francesco lascia un grande vuoto, ma anche un mare di insegnamenti preziosi. Leggendo e ascoltando le sue parole, abbiamo selezionato dieci piccole lezioni di vita che regala in eredità a tutti noi. Curiose, talvolta apparentemente marginali. Importantissime.
Occhio a Photoshop
È molto bello vedere le foto ritoccate digitalmente, ma questo serve solo per le foto, non possiamo fare photoshop agli altri, alla realtà, a noi stessi. I filtri colorati e l’alta definizione vanno bene solo nei video, ma non possiamo mai applicarli agli amici. (Angelus, 21 gennaio 2018)

Non state a guardare
Per favore, non guardate la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno. (Omelia, 30 novembre 2013)
Baciate il pane
Torniamo ad amare la fragranza genuina di quel che ci circonda. Quando ero piccolo, a casa, se il pane cadeva dalla tavola, ci insegnavano a raccoglierlo subito e a baciarlo. Apprezzare ciò che di semplice abbiamo ogni giorno, custodirlo: non usare e gettare, ma apprezzare e custodire. (Omelia, 21 giugno 2018)
Tra le lezioni di vita di Papa Francesco: togliete le etichette
Quante volte la nostra società disprezza e classifica: «No, quello è un ubriaco! No, io non do l’elemosina a questo perché va a comprarsi un bicchiere di vino e non ha un’altra felicità, pover’uomo, nella vita»: «Eh no, questo è un drogato»; «Questo, quello, questo, quello…». Mai aggettivare le persone! (Discorso, 27 maggio 2017)

Sorridete e piangete
I bambini hanno la capacità di sorridere e di piangere. Alcuni, quando li prendo per abbracciarli, sorridono. Altri mi vedono vestito di bianco credono che io sia il medico e che vengo a fargli il vaccino, e piangono… ma spontaneamente! I bambini sono così: sorridono e piangono, due cose che in noi grandi spesso si bloccano, non siamo più capaci. (…) Noi stessi dobbiamo domandarci: io sorrido spontaneamente, con freschezza, con amore, o il mio sorriso è artificiale? Io ancora piango oppure ho perso la capacità di piangere? (Udienza generale, 8 marzo 2015)
Tra le lezioni di vita di Papa Francesco, l’invito all’inquietudine
La vita del giovane è andare avanti, essere inquieto, la sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, mi domando, dove andrà l’umanità? Dove andrà l’umanità con giovani quieti e non inquieti? (Udienza generale, 13 giugno 2018)
Prendersi le responsabilità del lavoro
Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore. Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza e che, malgrado il passare degli anni, continua a succedere in ogni angolo del pianeta. Penso all’uso della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne. È quel momento di apprendistato culinario, a metà strada tra il gioco e l’età adulta, in cui si assume la responsabilità del lavoro per aiutare l’altro. (Enciclica Dilexit nos, 24 ottobre 2024)
Guardatevi di più negli occhi e meno sui cellulari
E questo è un grande rischio per un ragazzo e una ragazza oggi: passare le giornate tenendo davanti agli occhi lo schermo di un telefonino. No, i nostri occhi sono fatti per guardare quelli degli altri. (Discorso, 15 dicembre 2022)
Tra le lezioni di vita di Papa Francesco: nell’amore impegnatevi

Vogliamo pensare a che cos’è l’amore? «Ah sì, ho visto un telefilm sull’amore, era bello… E quella coppia di fidanzati… E poi è finita male, peccato!». Non è così. L’amore è un’altra cosa. L’amore è prendersi carico degli altri. L’amore non è suonare violini, tutto romantico… L’amore è lavoro. (Omelia, 6 maggio 2018)
Rispettate gli animali
L’indifferenza e la crudeltà verso le altre creature di questo mondo finiscono sempre per trasferirsi in qualche modo al trattamento che riserviamo agli altri esseri umani. Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone. (Enciclica Laudato si’, 24 maggio 2015).