Il Comune di Roma dedicherà “una strada, una piazza o un giardino in memoria di Chiara Corbella Petrillo“, la giovane madre morta dopo aver rifiutato le cure contro il cancro per portare avanti la gravidanza. Come regolamento capitolino prevede, ora che sono trascorsi 10 anni dalla sua morte, il Campidoglio potrà dare inizio alle pratiche per intitolarle un luogo pubblico.
Chi era Chiara Corbella Petrillo?
Nata a Roma nel 1984, Chiara Corbella è stata protagonista di una storia di forza e di fede che ha commosso l’Italia. Sposata con Enrico Petrillo, un giovane conosciuto durante un pellegrinaggio a Medjugorje, Chiara scopre di essere affetta da un carcinoma alla lingua proprio all’inizio della sua terza gravidanza. Una notizia terribile, quattro anni dopo il dolore affrontato per la perdita di due figli.
La perdita di due bambini
Chiara Corbella rimane incinta per la prima volta nel 2008. L’ecografia mostra una grave malformazione del feto; Chiara non si perde d’animo e porta a termine la gravidanza. Maria Grazia Letizia muore mezz’ora circa dopo la nascita. Alcuni mesi dopo la giovane scopre di essere nuovamente in dolce attesa. Ma anche il secondo bambino, Davide Giovanni, nasce con una grave malformazione: muore dopo poco tempo.
Finalmente la terza gravidanza, nel 2012, con gli esami che rincuorano Chiara e il marito Enrico sulle condizioni del feto. Poi, come un fulmine a ciel sereno, la notizia del tumore.
Chiara Corbella: la scelta
Va presa una decisione. Iniziare immediatamente le cure, che avrebbero potuto avere gravi conseguenze per la salute del nascituro, o aspettare la nascita del piccolo, che già Chiara chiama Francesco. Non ci sono dubbi. Sul suo diario Chiara scrive: “Per la maggior parte dei medici Francesco era solo un feto di sette mesi. E quella che doveva essere salvata ero io. Ma io non avevo nessuna intenzione di mettere a rischio la vita di Francesco per delle statistiche per niente certe che mi volevano dimostrare che dovevo far nascere mio figlio prematuro per potermi operare”.
Francesco Petrillo nasce il 30 maggio 2011. I primi di giugno Chiara comincia chemioterapia e radioterapia ma il tumore ha preso il sopravvento. Muore il 13 giugno 2012, a ventotto anni nella casa di campagna dei suoi genitori, a Pian della Carlotta, tra Cerveteri e Manziana.
Il processo di beatificazione
Nel 2017 la Chiesa ha avviato l’iter per la beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo; più recentemente la premier Giorgia Meloni l’ha citata nel suo discorso di insediamento tra le 16 grandi donne che l’hanno ispirata. Ora anche la sua città natale non vuole dimenticare l’eroismo di una mamma.