La giornata all’insegna delle celebrazioni per festeggiare il centenario di fondazione dell’Aeronautica militare si trasforma in dramma. Un velivolo delle Frecce Tricolori si schianta al suolo ed esplode nei pressi dell’aeroporto di Torino-Caselle coinvolgendo una famiglia di passaggio in auto. Morta una bimba di cinque anni, grave il fratello di 12, feriti entrambi i genitori. Nessuna conseguenza per il pilota del velivolo Oscar Del Dò, salvo grazie al dispositivo di espulsione dalla cabina un attimo prima dell’impatto a terra.
La dinamica dell’incidente
La pattuglia delle Frecce Tricolori era appena decollata alla volta di Vercelli. Doveva partecipare a un air-show, attesa da non meno di quattromila spettatori. Una prima ipotesi parla dell’urto dell’apparecchio con uno stormo di uccelli. Un “bird stroke“, come si dice in gergo. Il pilota, il maggiore Del Dò, avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di doversi sganciare. L’aereo MB-339 procede inizialmente in linea retta, poi all’improvviso diventa ingovernabile e perde quota, impatta a terra e continua a strisciare a folle velocità in una coltre di fumo e fiamme.
In quel momento sulla strada che costeggia il perimetro dell’aeroporto sta passando un’automobile con una famiglia diretta verso casa, a San Francesco al Campo. La vettura esce dalla carreggiata, si ribalta e si incendia. La bimba muore. Il fratellino dodicenne riporta ustioni di secondo grado su circa il 15% della superficie corporea. Con lui c’è la mamma, trasferita al Cto: le sue ustioni (12-13%) sono concentrate sul braccio destro. Il padre, quarantanovenne, ha ustioni sul 4% del corpo in prevalenza sul palmo della mano sinistra.
La polemica sulle Frecce Tricolori
Se il pilota del velivolo sarà iscritto nel registro degli indagati della procura di Ivrea, atto dovuto e imposto senza che ciò comporti accuse specifiche o attribuzioni di responsabilità, critiche e accuse montano in queste ore circa pericolosità, costi e utilità delle Frecce Tricolori.
Montanari: “Basta Frecce Tricolori e parate militari”
“Ora basta con Frecce tricolori e parate militari! – twitta il critico dell’arte e saggista Tomaso Montanari -. Che le #freccetricolori, insieme a tutto il repertorio retorico militar-patriottardo, dovrebbero essere essere consegnate alla storia, lo penso e lo dico ben prima del tragico incidente”, prosegue polemico su X. “Non è forse sommamente disdicevole che la festa della Repubblica – che si celebra il giorno in cui fu eletta la Costituente che scrisse un radicale ripudio della guerra – veda il suo momento più solenne in una parata militare suggellata dall’ipernazionalista fumo tricolore gettato dalla pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare? Tutto avrebbe senso far sfilare quel giorno, tranne che gli strumenti di morte“, conclude.
Frankie Hi-nrg, il commento scatena i follower
A gamba tesa anche il musicista Frankie Hi-nrg: “Ma di preciso, nella pratica, a che ca*** servono le #FrecceTricolori?”. Commento che inanella una serie di botta e risposta tra follower con il coinvolgimento di Antonino Monteleone, cronista delle Iene. Sua la replica al rapper: “A che serve l’aviazione? L’incidente poteva capitare anche a un volo di linea. O a uno di aviazione generale. Sono morte 3159 persone in strada nel 2022. A che servono le automobili? Ah giusto ‘faffigo’ fare gli antimilitaristi”.
Rifondazione e Avs, condanna unanime
“Uno spreco di soldi e uno strumento di propaganda guerrafondaia dannoso, diseducativo, e purtroppo anche pericoloso”, scrive a proposito delle Frecce Tricolori il segretario di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo.
Dello stesso avviso Luana Zanella, capogruppo Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) alla Camera: “Le manifestazioni delle frecce acrobatiche devono essere oggetto di una valutazione alla luce dei loro costi, soprattutto a livello ambientale, oltre che per la loro pericolosità. Noi crediamo siano esibizioni da abolire“.