L’aborto entro la dodicesima settimana, punibile in Germania in base all’articolo 218, “va definitivamente depenalizzato“. Questo l’esito della verifica di una commissione di esperti, delegata sulla questione dalla coalizione di governo progressista tedesco, composta dai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, dai verdi e dai liberi democratici.
“Considerare legale l’aborto nelle prime fasi della gravidanza”
Il rapporto è stato illustrato in conferenza stampa, alla presenza dei ministri della Salute, della Giustizia e della Famiglia. “La nostra raccomandazione è di abbandonare l’illegalità e di considerare legale l’aborto nelle prime fasi della gravidanza“, ha detto a Berlino Frauke Brosius-Gersdorf, docente di diritto e membro della commissione, “non si tratta di una semplice formalità, ma si può immaginare che faccia una grande differenza per le donne interessate, quelle che si trovano nella situazione di valutare se richiedere un aborto, se ciò che stanno facendo è sbagliato o giusto”.
Oltre al complicato status legale dell’aborto in Germania, gli esperti hanno anche sottolineato che negli ultimi anni il numero di medici disposti a praticare un aborto nel Paese è diminuito e che per le donne è stato sempre più difficile trovare un medico nella loro regione che le aiutasse.
La commissione ha aggiunto che se il governo deciderà di rendere legale l’aborto nelle prime 12 settimane, dovrà anche garantire che le donne che desiderano un’interruzione di gravidanza abbiano un accesso facile e veloce alle organizzazioni e ai medici che la praticano.
Aborto: cosa dice l’attuale legge tedesca
Attualmente, l’aborto è considerato illegale in Germania ma non è punibile se la donna si sottopone a una consulenza obbligatoria e a un periodo di attesa di tre giorni prima di sottoporsi alla procedura. Nel testo pubblicato sul sito del ministero per la famiglia, gli anziani, le donne e la gioventù si legge che l’interruzione volontaria di gravidanza è “in linea di principio punibile” per tutti coloro che vi partecipano (donna, medico o levatrice) ma in pratica è tollerata in virtù di “eccezioni”, come il ricorso a un consultorio riconosciuto e “motivi medici o criminologici”.
Per entrare nello specifico, l’interruzione di gravidanza “non è punibile se la donna interessata segue le linee guida della cosiddetta regolamentazione della consulenza” che prevedono un colloquio al consultorio tre giorni prima dell’intervento e l’emissione di un certificato. L’aborto deve comunque avvenire “entro 12 settimane dal concepimento”.
I motivi medici riguardano invece “un pericolo di vita per la donna incinta o il rischio di un grave danno alla sua salute fisica o mentale”. La cosiddetta “indicazione criminologica” si verifica infine “quando la gravidanza deriva da un reato sessuale, ad esempio uno stupro”.
“Inoltre, la donna incinta rimane impunibile se l’interruzione di gravidanza viene effettuata da un medico dopo una consulenza presso un consultorio” riconosciuto, “e non sono trascorse più di 22 settimane dal concepimento. In questo caso, la donna incinta rimane impunibile, mentre altri partecipanti possono essere perseguiti”, ricorda il sito del dicastero.
Donazione ovociti e maternità surrogata
Secondo la commissione, anche la donazione degli ovociti dovrebbe essere regolamentata in modo più liberale, mentre restano delle riserve sulla maternità surrogata: “Il divieto attuale della maternità surrogata è fondato, una legalizzazione sarebbe pensabile”, ma a precise condizioni, spiegano.
I prossimi passi
A una domanda sulla questione, in conferenza stampa a Berlino, la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann ha affermato che la Germania non accelererà il passo su questi temi: il rapporto sarà la base per un dibattito che politica e società devono portare avanti assieme, è la posizione del governo di socialdemocratici verdi e liberali. Affrettarsi adesso sarebbe “la strada sbagliata”.