In Afghanistan la soppressione dei più elementari diritti delle donne da parte dei talebani sta raggiungendo livelli mai visti. Il regime di Kabul, in occasione del terzo anniversario del ritorno al potere, ha istituito una legge che – fra le tante cose – vieta alle donne di far ascoltare la loro voce in pubblico. Una serie di disposizioni «sul vizio e sulla virtù» sono state imposte dal regime islamista dopo essere state approvate dal leader supremo Hibatullah Akhundzada. I talebani avevano già impedito alle ragazze afgane di età superiore ai 12 anni di frequentare la scuola e a molte donne di lavorare nel settore pubblico e privato, comprese le agenzie delle Nazioni Unite.
La legge dei talebani per «promuovere la virtù»
Il nuovo decreto denominato «Vizio e virtù” riguarda aspetti della vita quotidiana come i trasporti pubblici, la musica, la rasatura dei capelli e le celebrazioni. «Inshallah vi assicuriamo che questa legge islamica sarà di grande aiuto nella promozione della virtù e nell’eliminazione del vizio», ha affermato giovedì il portavoce del ministero Maulvi Abdul Ghafar Farooq, in merito alle nuove leggi.
Dal burqa al divieto di cantare: alle donne è proibito tutto
Tra le nuove regole imposte dai talebani, l’articolo 13 riguarda espressamente le donne. Si afferma per esse l’obbligo di coprire il corpo in ogni momento nei contesti pubblici. Gli abiti, inoltre, non devono essere sottili, attillati o corti. E la copertura del viso è essenziale per evitare di “tentare” gli uomini. Si specifica che le donne sono obbligate a coprirsi di fronte a uomini e donne non musulmani per evitare di “essere corrotte”. Si menzione infine la voce della donna che è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge in pubblico. È proibito alle donne, precisa infine la legge talebana, guardare uomini con cui non sono imparentate per sangue o matrimonio e viceversa.
Prima dichiarazione formale delle leggi sui vizi e sulle virtù
Il documento di 114 pagine e 35 articoli visionato dall’Associated Press costituisce la prima dichiarazione formale di leggi sul vizio e la virtù in Afghanistan da quando i talebani hanno preso il potere nel 2021, dopo il ritiro definitivo delle forze statunitensi. Il regime islamista, appena insediatosi a Kabul, aveva istituito un ministero per la «propagazione della virtù e la prevenzione del vizio».
Controllo totale della condotta quotidiana
Le nuove leggi talebane consentiranno alle autorità afghane di regolamentare fin nei minimi dettagli la condotta quotidiana delle persone, in particolare delle donne, comminando ammonimenti o arresti in caso di infrazioni. Sulla condotta da tenere nel Paese, vigila la famigerata “polizia morale”.
Uno degli articoli della nuova legge vieta anche la pubblicazione di immagini di esseri viventi, puntando quindi a rafforzare la censura sui media in Afghanistan, tanto da arrivare alla chiusura di canali televisivi, media digitali e comprimere fortemente la portata dei giornali. Un altro articolo vieta di suonare musica nei trasporti pubblici, impedisce le donne possano viaggiare se non accompagnate da un tutore maschio. Passeggeri e autisti sono obbligati a rispettare gli orari di preghiera. Gli uomini non possono radersi la barba o accorciarla a meno di una certa misura, anche se la legge non definisce cosa qualifichi come “acconciatura islamica”.
La preoccupazione espressa dalle Nazioni Unite
Il mese scorso, un rapporto delle Nazioni Unite ha accusato il regime dei talebani di contribuire a creare un clima di paura e intimidazione tra gli afghani. «Dati i molteplici problemi delineati nel rapporto, la posizione espressa dalle autorità de facto secondo cui questa supervisione aumenterà e si espanderà, suscita notevole preoccupazione per tutti gli afghani, in particolare per le donne e le ragazze», ha affermato Fiona Frazer, responsabile del servizio per i diritti umani presso la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan.
La condanna della Spagna alla legge dei talebani
«Condanniamo totalmente la cosiddetta legge per la diffusione delle virtù dei talebani in Afghanistan, che vuole zittire le donne afghane». E’ il messaggio postato su X dal ministro spagnolo degli Esteri, Josè
Manuel Albares, alla nuova legge ratificata dal regime di Kabul. Una legge denunciata da attiviste nel Paese come un attacco inammissibile alle libertà civili delle afghane. «Condanniamo tutte le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle donne e delle bambine», aggiunge il ministro Albares nel messaggio.