È destinato a far discutere il disegno di legge del senatore del Partito Democratico Dario Franceschini, in discussione in Commissione Giustizia al Senato, di dare ai figli automaticamente il cognome materno.
Il solo cognome materno: la proposta
In disegno di legge, che mette insieme quattro testi diversi, vuole disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli. «Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi o con la scelta tra quello del padre e quello della madre – sostiene Franceschini – dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo cognome della madre. È una cosa semplice e anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico, ma è stata una delle fonti culturali e sociali delle disuguaglianze di genere».
Nel 2022 una sentenza storica
Su questo non c’è dubbio. Tant’è che nel 2022 era caduto il baluardo dell’attribuzione automatica del solo cognome paterno, grazie alla sentenza 131 della Corte Costituzionale, l’ultima spallata a una concezione patriarcale della famiglia, che a sua volta è un retaggio della cosiddetta “potestà maritale” poi cancellata con la riforma del 1975.
Oggi quindi in Italia è possibile scegliere di dare ai neonati anche il cognome materno. Il problema è che le sentenze della Corte Costituzionale sono legge, ma poi bisogna tradurle in pratica. Senza contare, comunque, che una vera e propria legge ancora oggi non esiste. Questa sentenza infatti invitava il Parlamento a legiferare, ma la risposta è stata una silenziosa inerzia. Da qui, l’istanza di Dario Franceschini.
Cognome materno: come funziona oggi in Italia
Al momento, i genitori alla nascita possono di comune accordo decidere se mettere entrambi i cognomi e in che ordine, o anche assegnare solo quello materno. Una possibilità che piace alle coppie giovani, molto orientate alla bigenitorialità e all’abbattimento degli stereotipi. Purtroppo però non c’è chiarezza né uniformità sull’ordine dei cognomi, per esempio se alfabetico.
Manca chiarezza nella pratica
Un dato non da poco, che complica la vita sia per chi vuole scegliere, sia per i funzionari chiamati a trascrivere il doppio cognome. Alcune famiglie per esempio hanno già il doppio cognome: con quale criterio quindi si decide? Poi ci possono essere fratelli con cognomi diversi, cioè scelte differenti per ciascun figlio: un figlio quindi potrebbe prendere il cognome prima del padre e poi della madre, l’altro figlio prima della madre e poi del padre, il terzo solo della madre. E inoltre, come ci si regola con chi ha tre nomi e quattro cognomi? Si rischia di moltiplicare all’infinito i cognomi, a ogni generazione.
Oggi di fatto si può scegliere
Di fatto, comunque, la possibilità al momento c’è. Chi invece è maggiorenne e desidera aggiungere il cognome della madre, deve fare istanza alla Prefettura. Per i bimbi nati prima del 2022, devono essere d’accordo entrambi i genitori o, in mancanza dell’accordo, sarà il giudice a decidere caso per caso. In attesa quindi di una legge vera e propria e di circolari precise, è importante sapere che questa possibilità esiste, sia per i neo genitori, sia per gli adulti: anche da grandi quindi si può aggiungere il cognome della propria mamma. Un modo per recuperare l’invisibilità della donna nella linea di discendenza.