Sul riconoscimento del diritto all’aborto si sta consumando, in occasione del G7 in Puglia, un acceso duello fra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Nel corso della prima giornata del summit, il presidente francese ha espresso rammarico per il fatto “che manchi la parola aborto nella dichiarazione finale del G7″. Pur senza citare l’ex enfant prodige dell’Eliseo, la presidente del Consiglio ha replicato affermando di trovare “profondamente sbagliato fare campagna elettorale usando il G7”.
L’assenza del diritto all’aborto nella bozza finale
Il tiepido abbraccio fra Meloni e Macron davanti all’ingresso di Borgo Egnazia aveva già fatto percepire dalla mattina di giovedì una certa distanza fra i due leader. Nel corso della prima giornata del summit, alcune fonti diplomatiche avevano confermato che nella bozza delle conclusioni era stato cancellato il riferimento – inserito al G7 di Hiroshima – alla necessità di garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto”. Un intervento di “bianchetto” che avrebbe suscitato il disappunto, tra gli altri, della Francia. Sarebbe stata la leader di FdI, secondo fonti internazionali, a spingere per non inserire nella bozza finale del G7 un esplicito riferimento all’interruzione di gravidanza.
Macron: “Dispiace manchi la parola aborto, sensibilità diverse”
Il malumore del presidente francese a proposito dell’esclusione del tema aborto dalla bozza finale del summit è uscito allo scoperto nel corso della prima giornata del vertice. Dopo aver assistito alla cerimonia della bandiera assieme agli altri leader sul campo del San Domenico Golf Club, Macron ha dichiarato: “Mi dispiace. Conoscete la posizione della Francia, noi abbiamo inserito il diritto all’aborto nella Costituzione ma non c’è la stessa sensibilità in tutti i Paesi”. “Noi condividiamo questa visione di uguaglianza fra uomo e donna ma non è condivisa da tutto lo spettro politico – ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo – mi dispiace ma lo rispetto perché è una scelta sovrana del vostro popolo”.
Giorgia Meloni: “Niente campagna elettorale al G7”
Giorgia Meloni, pur senza citare espressamente Macron, non ha nascosto il proprio disappunto per vedere incrinato il clima del vertice su un tema fortemente simbolico e politicamente divisivo come quello dell’aborto: “Non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo . – ha dichiarato la premier -. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7“.
“La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa. Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l’aborto sia sicuro e legale“, ha affermato la premier commentando le dichiarazioni di Emmanuel Marcon. “È un fatto assodato e nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo – le parole della presidente del Consiglio -. Le conclusioni infatti, se non introducono nuovi argomenti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici. Non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo“.
Freddezza fra i due leader alla cena con Mattarella
Dopo lo scontro a distanza sull’aborto nel corso della giornata, i due leader si sono rivisti in serata in occasione della cena offerta dal Quirinale al Castello Svevo di Brindisi. Dopo aver stretto cordialmente la mano a Sergio Mattarella, il presidente francese ha fatto un baciamano alla premier che ha ricambiato con un freddo sorriso di circostanza. Tra i due anche qualche parola a denti stretti, ma si è percepita evidente la tensione in atto.