Il bonus psicologo torna disponibile per nuovi utenti. Come auspicato, l’INPS ha infatti ocmunicato di aver riaperto le graduatorie per coloro che ne avevano fatto richiesta nel 2024, ma non erano riusciti a rientrare tra i beneficiari.

Riaperte le graduatorie

Dal 15 aprile 2025, dunque, si procederà con lo scorrimento delle graduatorie delle domande presentate per il 2024 per il bonus psicologo. Si tratta delle richieste che hanno ottenuto fondi già stanziati nel 2023. Come ha chiarito l’Istituto di Previdenza sociale, i nuovi beneficiari potranno controllare se la loro domanda è stata accolta, con che importo e con quale codice univoco assegnato, semplicemente accedendo al servizio online sul sito dell’INPS stessa.

Come essere informati e quando usare il Bonus

Anche se l’esito della domanda sarà consultabile autonomamente tramite il portale (nella sezione “Ricevute e provvedimenti”), l’Istituto invierà comunque una comunicazione ai beneficiari tramite SMS e/o email. Il tempo a disposizione per utilizzare il Bonus sarà fino a 270 giorni (cioè 9 mesi) a partire dal 15 aprile. Dopo questo termine, il codice univoco verrà annullato automaticamente. Le uniche eccezioni riguardano gli abitanti nella Provincia autonoma di Trento, che non provvederà allo scorrimento della graduatoria.

I fondi attuali per il contributo

La misura, lo ricordiamo, è stata introdotta nel 2022, dopo l’emergenza Covid. Prima rifinanziato con un aumento di risorse pari a 12 milioni di euro, dopo il boom di richieste che avevano superato le 395mila a fronte di 41mila accolte, si era arrivati a uno stanziamento di 25 milioni di euro. La cifra, però, aveva potuto coprire solo il 10,5% di richieste. Nel 2024 le istanze sono state 400mila, ma solo 3.325 cittadini ne hanno avuto diritto. A dicembre 2024, un decreto ha permesso il rifinanziamento per 5 milioni di euro. L’accesso alle domande tiene conto del requisito economico.

I requisiti

Il bonus è riservato ai cittadini residenti in Italia e che abbiano un Isee inferiore a 50mila euro. Spetta anche a bambini e ragazzi minorenni, e in questo caso la domanda deve essere presentata dai genitori. Il contributo copre un massimo di 50 euro per seduta, per un totale della misura che varia in base al reddito secondo questo schema:
fino a 1.500 euro con un ISEE fino a 15mila euro;
fino a 1.000 euro con un ISEE tra 15mila e 30mila euro;
fino a 500 euro con un ISEE tra 30mila e 50mila euro.

Boom di richieste per i giovani

Intanto i dati indicano un aumento del disagio psicologico tra i giovani e da tempo si parlava di nuovi interventi nelle scuole, a sostegno degli studenti. Nei mesi scorsi il ministero dell’Istruzione ha siglato un accordo con l’Ordine degli Psicologi, che prevede un protocollo di intervento nelle aule. La misura si aggiunge proprio al bonus psicologo e ad aiuti agli universitari per migliorare il benessere e ridurre stress e ansia, aumentati dopo la pandemia.

Il protocollo nelle scuole: cosa prevede

L’intesa prevede una serie di interventi a sostegno degli studenti, per una durata di 3 anni. «Nello specifico, il protocollo ha due obiettivi: il primo è realizzare dei nuclei di psicologi scolastici a livello territoriale e, anche se la dimensione precisa non è ancora definita, probabilmente sarà a livello provinciale. Il secondo è collaborare su una serie di progetti mirati», ha spiegato a Open David Lazzari, presidente dell’Ordine degli Psicologi. Per attuare le misure sarà istituito un comitato operativo, composto da due rappresentanti del ministero dell’Istruzione e due dell’Ordine degli Psicologici.

Lo scopo del protocollo

L’obiettivo del Ministero guidato da Giuseppe Valditara è superare «le fragilità evolutive presenti nei contesti scolastici». Nel progetto rientrano interventi per superare gli ostacoli sociali e culturali che limitano la partecipazione alla vita scolastica, contrastando anche bullismo e violenza. Tutti interventi che si aggiungono al bonus psicologo. Un altro tassello è poi l’introduzione dello psicologo scolastico, che non è ancora presente ovunque e dipendente dai singoli istituti, come confermato da Lazzari. Sul tema era intervenuto anche Fedez in tono polemico.

Fedez e l’appello al Ministro Schillaci

Il rapper era stato protagonista, infatti, di un botta e risposta a distanza con il ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Sul bonus psicologo che riguarda tutta la popolazione e non solo i giovani il ministro Schillaci ci ha detto ormai una settimana fa che in pochi giorni avrebbe sbloccato i decreti attuativi, ma a oggi non ha fatto assolutamente nulla». Così Fedez aveva incalzato proprio il titolare del dicastero, aggiungendo: «Quindi aspettiamo il Ministro. Siamo a novembre e sono i soldi del 2023. A dicembre finisce il 2023, cosa vogliamo fare? Prendere in giro le persone o fare qualcosa?». Parole a cui non solo è seguito il raddoppio dei fondi, ma che erano arrivate mentre l’Università di Bari – prima in Italia – ha annunciato di aver messo a disposizione un voucher da 300 euro a pressoché tutti i propri studenti, per avvalersi di un supporto psicologico.

L’ateneo di Bari capofila nell’aiuto psicologico ai giovani

L’iniziativa era stata presentata nel pieno della discussione a distanza tra Fedez e il Ministro Schillaci. Consiste in un bonus da 300 euro per gli studenti che, come riporta il sito dell’Università Aldo Moro di Bari, risultano regolarmente immatricolati e iscritti per l’anno 2022-2023 a un corso di laurea triennale, magistrale, magistrale a ciclo unico, laurea vecchio ordinamento, dottorato di ricerca o scuola di specializzazione. Il contributo è destinato a pressoché tutti i ragazzi e ragazze che frequentano l’ateneo, perché ne hanno diritto tutti coloro che hanno un Isee fino a 50mila euro all’anno. Si tratta, quindi, di una platea ampia.

Perché un bonus per i laureandi

L’iniziativa è nata dall’esigenza di offrire un supporto ai giovani tra i quali, secondo gli esperti, aumenta il disagio psicologico. Può essere legato a motivi di studio (ansia e stress per gli esami, per esempio) oppure ad altre cause, che possono far crescere il malessere. Il voucher è spendibile per sedute presso psicologi privati o come rimborso per costi già sostenuti per prestazioni di sostegno psicologico o psicoterapeutico. Per finanziarlo è stato istituito uno specifico fondo di 90mila euro, che sarà erogato fino ad esaurimento dello stesso. Per accedervi è sufficiente presentare una regolare fattura con il proprio nominativo che accerti la prestazione. La scadenza è il 30 aprile 2024 e comunque fino a quando ci saranno risorse disponibili. Secondo l’Università di Bari sono già più di 250 gli studenti che ne hanno fatto domanda.

Salute mentale a rischio

Era stato ancora Fedez a dare la misura del problema della salute mentale: «In Italia 2 milioni di adolescenti tra i 10 e i 20 anni soffrono di disturbi mentali. Un numero enorme pari al 20% della Gen Z, cioè di tutti i nati tra il 1997 e il 2012. L’Oms indica il suicidio come la seconda causa di morte nel mondo tra i teenager tra i 15 e i 25 anni. L’Istat ha certificato che nel 2021 il 6,2% (l’anno prima erano il 3,2%) dei ragazzi tra 14 e 19 anni, oltre 220 mila giovani, erano insoddisfatti della propria vita e vivevano una condizione di cattiva salute mentale. Negli ospedali e nei consultori ci sono 2,8 psicologi ogni 100mila abitanti ma secondo l’Istituto superiore di sanità servirebbe 1 psicologo ogni 1000 abitanti», aveva spiegato Fedez, concludendo con un affondo: «Ciò che manca in questo momento è il decreto attuativo di questa misura che, se non varato nei prossimi due mesi, rischia di vanificare l’operazione facendo confluire i fondi previsti nel bilancio generale dello Stato».

I fondi del Miur

Anche gli altri studenti universitari, e non solo quelli di Bari, potranno però godere del bonus psicologo. Il ministero dell’Università e della Ricerca, infatti, ha stanziato 40,5 milioni di euro e spetta poi ai singoli Atenei mettere in campo le risorse ottenute. Come stabilito dal Governo, è compito di ogni singola università stabilire la consulenza psicoterapeutica per i propri studenti. Il bando a cui poter aderire era stato aperto dal 26 settembre al 27 ottobre: partecipando, gli Atenei hanno fatto domanda per ottenere i finanziamenti necessari per avviare le misure a sostegno degli studenti.

L’iniziativa contro la fragilità emotiva

Il bonus psicologo, quindi, è tornato e si aggiunge alle iniziative del ministero della Salute. Le finalità, infatti, sono più mirate e rivolte agli studenti universitari che affrontano un momento difficile e di fragilità emotiva nel corso del proprio percorso accademico. A deciderlo è stato il ministero dell’Università e della Ricerca, guidato da Anna Maria Bernini, che ha finanziato con 40,5 milioni di euro l’attivazione di servizi dedicati al benessere psicologico degli studenti universitari. I percorsi a sostegno degli alunni dovranno essere attivati entro la fine dell’anno, come stabilito dallo stesso Ministero.

Il Mur ora deve redigere una graduatoria dei progetti valutati come idonei e successivamente erogare l’intero importo dei costi ammessi in un’unica soluzione. Il bando è stato aperto anche alle 145 scuole di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam), come i Conservatori (sia pubblici sia privati) e le Accademie di belle arti. L’ultimo step spetta agli istituti: dopo 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, infatti, ogni università dovrà avere in funzione il servizio psicologico per gli studenti, pena la decadenza del bonus. Non sono incluse nel progetto le attività di supporto che l’Ateneo ha già avviato.

Percorsi a sostegno degli studenti: cosa aspettarsi?

A differenza del voucher per le sessioni di psicoterapia con professionisti in studio, il finanziamento del bonus psicologo in università – valido per un anno – offre allo studente la possibilità di usufruire di servizi di consulenza psicologica erogati direttamente dall’Ateneo. Non riceve un buono, ma può aderire ai diversi progetti organizzati dalla propria università.

In particolare, per aiutare gli studenti in difficoltà e supportare i loro bisogni, gli Atenei penseranno a servizi di counseling e ricerca sul disagio psicologico e sociale, ma anche ad attività di informazione e orientamento per la consapevolezza. Spesso, infatti, le persone che affrontano situazioni fragili ed emotivamente complesse faticano a prenderne coscienza o a trovare il coraggio di affrontare il problema ed esternarlo. Previsti anche interventi per contrastare le dipendenze degli studenti, che siano più o meno manifeste durante il percorso accademico. Secondo un’indagine dell’Università Statale di Milano, per esempio, il 42% degli iscritti soffre di ansia da prestazione e il 12% ha sintomi di depressione.