Il disegno come strumento per migliorare il benessere, la tranquillità e la soddisfazione delle persone affette da Alzheimer. A promuovere l’idea di arte come cura e a rappresentare una terza via a terapie e farmaci è Airalzh Onlus (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer), in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre.

La storia di Anna

Airalzh trae spunto dalla storia di una paziente, Anna S., scomparsa a 93 anni dopo aver convissuto con l’Alzheimer per 18 anni. Anna ha lasciato una singolare eredità ai propri figli: numerosi quadernoni, pieni di scritti e di disegni che ora sono stati donati ad Airalzh nella speranza di poter aiutare nella ricerca contro questa terribile malattia.

“Sfogliando tutti quei quaderni abbiamo letto il decorso della malattia e ci siamo chiesti se, effettivamente, potessero essere utili per studiare in maniera diversa l’Alzheimer”, racconta Flavia, una dei cinque figli di Anna. “Durante tutta la sua vita, mamma non aveva mai disegnato né scritto. Con l’insorgere della malattia aveva cambiato completamente personalità, iniziando a disegnare dalla mattina alla sera”.

I disegni di Anna

L’approccio alternativo nel controllo dei disturbi comportamentali dell’Alzheimer

Una volta inviati ad Airalzh, i disegni sono stati studiati e catalogati. “I disegni possono essere un approccio alternativo nel controllo dei disturbi comportamentali. I pazienti tendono a concentrare la loro attenzione sulla scelta dei soggetti da dipingere e sui colori, spesso vivaci, traendone un senso di benessere, di tranquillità e di soddisfazione per l’opera compiuta“, spiega Paolo Caffarra, membro del consiglio direttivo di Airalzh e membro esperto del Tavolo permanente sulle demenze del ministero della Salute. “Disegnare – continua – diventa per loro l’occupazione principale nella giornata, quasi a compensare la perdita di memoria, poiché tutto ruota attorno ad un fiore, ad un volto o a tratti curvilinei come arcobaleni”.

I disegni di Anna a sostegno della ricerca

Gli stessi disegni di Anna sono attualmente protagonisti di una campagna a sostegno della ricerca sull’Alzheimer. Dal 14 al 27 settembre, in una rete di circa 300 Supermercati e Ipermercati Coop, sono in vendita saponette create appositamente per l’occasione, sulla cui cover sono riportate le stampe di alcuni dei disegni di Anna. Per ogni saponetta, 1 Euro verrà devoluto ad Airalzh, contribuendo così a sostenere la Ricerca contro l’Alzheimer

Le saponette in vendita per contribuire alla ricerca sull'Alzheimer

La ricerca messa in campo da Airhalz

Per quanto riguarda la ricerca sulla malattia di Alzheimer che Airalzh promuove, sono stati compiuti passi in avanti significativi. Il Dr. Alberto Benussi, Ricercatore Airalzh presso la Clinica Neurologica degli “Spedali Civili” di Brescia, è riuscito a ottenere significativi miglioramenti per quanto riguarda la memoria a lungo termine nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer. L’innovativa metodica utilizzata si chiama
stimolazione elettrica a correnti alternate”, un approccio non invasivo che permette di risincronizzare le “onde” cerebrali alla frequenza corretta (ovvero la gamma).

L’Alzheimer e l’impatto sul sistema sanitario

La malattia di Alzheimer, ma anche tutte le altre forme di demenza, sono un vero e proprio problema di Salute pubblica, in crescita esponenziale e con un forte impatto per il Sistema sanitario, sociale ed economico nazionale. Le stime prevedono che, entro il 2050, l’Alzheimer colpirà una persona su 85 a livello globale, coinvolgendo più di 130 milioni di individui.

“Per cercare di arginare gli effetti devastanti causati dalla malattia – dichiara il Prof. Alessandro Padovani, tra i soci fondatori di Airalzh – la ricerca sta lavorando su due ambiti. La terapia, con l’individuazione di farmaci e metodologie atte a rallentare il decorso della malattia, e la diagnosi precoce. La stimolazione elettrica a correnti alternate messa a punto dal Dr. Benussi, ha il merito di essere una metodologia assolutamente non invasiva che può essere applicata direttamente dal caregiver a casa, senza costringere il paziente all’ospedalizzazione. Sulla diagnosi precoce, invece, va sottolineato l’impegno costante di Airalzh nella Ricerca che, annualmente, investe 300mila Euro tramite il Bando ‘Airalzh Grants for Young Researchers’, fondi destinati a giovani Ricercatori impegnati in Progetti di Ricerca proprio sulla diagnosi precoce e sull’importanza di corretti stili di vita”.