Da domenica primo ottobre arriva quello che è stato ribattezzato il “carrello tricolore”. Il governo ha infatti sottoscritto un “patto antinflazione” con 32 associazioni aderenti della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo. Gli italiani potranno trovare così un paniere di prodotti alimentari e non a prezzi ribassati o calmierati.

Cosa prevede il “carrello tricolore”

Il patto prevede l’instaurazione di un “trimestre anti inflazione” che va dal 1° ottobre al 31 dicembre. Saranno presenti sugli scaffali dei supermercati beni di prima necessità a prezzo calmierato come ad esempio pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali, ma anche prodotti per l’infanzia, come i pannolini, e per l’igiene. Gli esperti hanno calcolato un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale per famiglia, che arriva a circa 100 euro se si considera la sola spesa alimentare.

Come funziona

Per segnalare questi prodotti, sarà presente un bollino tricolore antinflazione autorizzato dal governo, oltre a una pubblicità progresso finanziata dalla presidenza del Consiglio.

Chi aderisce all’iniziativa

Nella lista degli aderenti, ci sono centinaia di piccole attività di vendita al dettaglio, farmacie e parafarmacie. Per quanto riguarda supermercati e discount, sono oltre 25mila punti vendita, tra i quali quelli di molte catene. Il patto non può funzionare senza il supporto di chi produce: anche tanti grandi marchi hanno riposto “presente”.

“Un esperimento”

“È un esperimento e io sono molto ottimista sui risultati”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la presentazione del patto a Palazzo Chigi. Un modo per arginare l’inflazione che continua a essere galoppante con effetti sul carrello della spesa, che segna aumenti di 400 euro in media in più all’anno per le famiglie. Si tratta di un protocollo che si basa sulla buona volontà di produttori, distributori ed esercenti. Se un solo componente dell’intera filiera venisse meno all’impegno e alzasse il prezzo nel proprio passaggio del prodotto, lo sconto finale rischierebbe di essere vanificato.

I dubbi sul “carrello tricolore”

Per questo permangono dei dubbi sull’iniziativa. “Si tratta di un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Le adesioni da parte dei commercianti al dettaglio” sono ancora troppo basse, “appena 1.400 negozianti sui 740mila delle principali organizzazioni di categoria”, fa notare il Codacons. Secondo Assoutenti, il patto potrebbe non determinare i risultati sperati, a causa del caro carburanti. I prezzi alti di benzina e gasolio rischiano infatti di mandare in fumo i soldi risparmiati dagli italiani. Per questo, evidenzia l’associazione, sarebbe importante intervenire con un taglio sulle accise dei carburanti.

Arriva il "carrello tricolore": come funziona il patto anti-inflazione