L’aspartame, il dolcificante artificiale utilizzato in migliaia di prodotti alimentari, potrebbe essere inserito ufficialmente nella lista delle “sostanze possibilmente cancerogene per l’uomo”. Lo ha deciso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Le aziende alimentari hanno iniziato a utilizzare questo ingrediente dagli anni ’80, quando è esplosa l’industria della dieta. Per decenni l’aspartame è stato aggiunto nelle bevande gassate. Ma questo dolcificante si trova anche nelle gomme da masticare senza zucchero, in certi yogurt magri e persino nei gelati.

Aspartame e cancro: possibile correlazione

La decisione potrebbe essere assunta nelle prossime settimane, sulla base delle conclusioni raggiunte all’inizio di questo mese dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Oms. L’organismo di ricerca ha rilevato alcune prove che collegherebbero l’aspartame al cancro. Non ci sarebbe una causalità diretta con la malattia. Tuttavia è stato evidenziato un possibile collegamento con il suo consumo in persone a cui sono state diagnosticate alcune forme di tumore. Da qui l’espressione “possibilmente” cancerogeno. Al momento non ci sono indicazione su eventuali quantità che possano essere consumate in sicurezza.

Le soglie di rischio secondo lo Iarc

aspartame

Accanto all’espressione “possibile cancerogeno”, lo Iarc può utilizzare due categorie più gravi, “probabilmente cancerogeno per l’uomo” e “cancerogeno per l’uomo”. All’interno di queste tre categorie, compaiono oltre 1.100 voci, dagli ingredienti in cibi e bevande alle condizioni di vita fino alle attività pericolose. Fra i fattori che probabilmente causano il cancro, l’Oms ha già inserito – in modo controverso – i turni di lavoro notturni e il consumo di carne rossa. L’uso dei telefoni cellulari rientra nella categoria delle possibili cause di cancro.

Attesa per la decisione sull’aspartame

L’aspartame è oggetto di rinnovate attenzioni anche da parte di un altro gruppo di esperti dell’Oms, il Comitato di esperti dell’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Jecfa), che nel 1981 aveva stabilito la sicurezza di tale sostanza a patto di limitarne il consumo giornaliero. Il comitato di esperti congiunto Fao/Oms sugli additivi alimentari dovrebbe annunciare i suoi risultati il ​​14 luglio, lo stesso giorno in cui lo Iarc renderà pubblica la sua decisione. La notizia potrebbe avere impatti importanti per l’industria alimentare.

I numerosi prodotti in cui si trova l’aspartame

L’aspartame, popolare dolcificante artificiale, è utilizzato in migliaia di prodotti in tutto il mondo. Se sull’etichetta di un prodotto compare la denominazione “dietetico”, “a basso contenuto calorico” o “senza zucchero” è probabile che l’alimento in questione contenga aspartame. Di solito è associato a bevande gassate dietetiche come Diet Coke, Coca Cola Zero, Pepsi Max e Sprite e Fanta Zero. Ma è presente in molti altri prodotti, dalle gomme senza zucchero alla ketchup a ridotto contenuto di zucchero, dai certi tipi di cereali per la colazione ad alcune barrette energetiche fino al caffè istantaneo. Il dolcificante è presente anche in alcuni medicinali e integratori.

Alternative naturali all’aspartame

Per addolcire bevande ad alimenti, esistono alcuni prodotti naturali come la Stevia che viene ricavata dalle foglie essiccate dall’omonima pianta. Anche il Monk Fruit, o frutto del monaco, è un dolcificante naturale che non ha calorie.