Il 26 agosto è la Giornata mondiale del cane. Ma nell’occasione in cui si celebrano i nostri migliori amici a 4 zampe, Legambiente lancia l’allarme. In Italia infatti è boom di cani “fantasma”.
I dati sui cani “fantasma”
Mancano all’appello dell’anagrafe canina almeno due milioni di animali, denuncia l’associazione. Secondo gli ultimi dati raccolti, in tutto il Paese quelli vaganti sono tra i 700 e i 400mila e quelli randagi tra i 350 e 200mila. Più di un milione è localizzato in sole cinque regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio.
Le motivazioni
La mancanza di monitoraggio e di regolamentazione restano i principali problemi sui quali le Amministrazioni comunali e le Asl devono lavorare, secondo l’associazione ambientalista. Meno della metà dei Comuni in Italia dichiara di conoscere il numero complessivo degli animali iscritti all’anagrafe canina presenti nel proprio territorio. Solo il 7% dei Comuni ha regole per possibili agevolazioni fiscali per le adozioni dei cani.
La piaga dell’abbandono
Come ogni estate, si ripete la piaga dell’abbandono. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, gli appelli e le proposte da parte del mondo politico di inasprire le pene, i numeri sono ancora altissimi. Solo nel mese di luglio sono stati 2.345 i cani recuperati dai volontari dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa).
I numeri del 2022
Nel 2022, dai numeri forniti dalle Amministrazioni comunali, si stimano 71mila cani abbandonati, in calo soltanto dell’1% rispetto al 2021, anno in cui però, si era segnato un significativo aumento sul 2020 pari al 43%, come conseguenza della crisi socioeconomica scaturita dopo la pandemia. Questi fattori hanno influito anche sul numero delle adozioni dei cani dai canili rifugio. Si passa dal 53% del 2020 al 41% nel 2022.
La soluzione di Legambiente contro il fenomeno dei cani “fantasma”
Per arginare il fenomeno dei cani “fantasma”, Legambiente chiede di rendere pienamente operativo in tutto il Paese un’anagrafe unica nazionale obbligatoria per tutti gli animali domestici. Sarebbe fondamentale, dicono, per prevedere, organizzare e fornire i necessari servizi ai cittadini.
Solo il 50% delle Aziende sanitarie ha dichiarato poi di aver effettuato azioni di prevenzione, con la sterilizzazione di 4.881 cani (il 18% rispetto a quelli dichiarati entrati nei canili) e 21.042 gatti (circa il 14% di quelli presenti nei gattili o nelle colonie feline).