Durante gli accertamenti con il luminol il pavimento della sala dell’appartamento di Senago “si è acceso per parecchi minuti” per via di una copiosa presenza di sangue che nemmeno una accurata pulizia è riuscita a cancellare. Ciò significa che la sera del 27 maggio scorso Giulia Tramontano è stata uccisa lì, nel soggiorno di casa. Lo ha confermato in aula il Colonnello Christian Marchetti, responsabile del Sis (sezione carabinieri indagini scientifiche) sentito come testimone nella nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, il 30enne ex barman accusato dell’omicidio della compagna incinta.
Copiose tracce di sangue in sala e in auto
Attraverso l’aiuto di slide, l’investigatore ha ripercorso le tappe dei rilievi fatti sull’auto, nell’abitazione, nel box e nella cantina. Nella vettura di Impagnatiello è stata riscontrata “una fortissima luminescenza nel pianale del baule. È durata più di due minuti”, ha affermato.
Invece nell’appartamento, il pavimento della sala si è illuminato “quasi a giorno”, mentre gli accertamenti sul divano e sul tappeto hanno dato esito negativo. Questo perché – spiega il responsabile della scientifica – il primo, al momento del brutale assassinio, era stato “probabilmente coperto con un telo mai ritrovato” e il secondo “tolto dal pavimento”.
Per il militare, che ha coordinato i sopralluoghi nell’appartamento di via Novella a Senago, è indicativo il fatto che divano e tappeto sono completamente puliti dalla tracce di sangue, rilevato invece con diverse intensità “in sala, sul pavimento della cucina, nel disimpegno sulla parte sinistra del battiscopa, in bagno sul tubo flessibile della doccia della vasca, sullo scarico della vasca, nel pavimento del bagno vicino alla lavatrice, in cantina e nel box”.
“Impagnatiello pensieroso durante i rilievi”
Marchetti ricorda di aver visto più volte Alessandro Impagnatiello, sia prima di iniziare gli accertamenti tecnici, sia durante i giorni dei rilievi. “La prima volta che l’ho incrociato non ho notato nulla di particolare, la seconda e la terza volta, invece, aveva lo sguardo basso e mi sembrava più pensieroso“, ricorda il Colonnello.
I genitori di Giulia Tramontano: “Vogliamo i ricordi di lei e Thiago”
Intanto i genitori di Giulia Tramontano hanno chiesto ai giudici milanesi di poter riavere foto, abiti e altri ricordi della figlia e i vestitini che erano stati preparati per Thiago. L’istanza è stata formulata a voce alla Corte d’assise di Milano dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, uno dei difensori della famiglia, al termine dell’udienza. Il legale, che depositerà una richiesta scritta, ha domandato l’accesso temporaneo all’appartamento di Senago, teatro del delitto, per poter prendere quanto appartenuto a Giulia e “soprattutto gli abitini di Thiago, una cosa a cui i genitori tengono molto”.
Anche i familiari di Impagnatiello, attraverso le avvocatesse della difesa Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, hanno chiesto di poter entrare nell’appartamento per recuperare gli effetti personali del figlio.
La prossima udienza è stata fissata per lunedì 27 maggio, esattamente a un anno di distanza dall’omicidio, giorno in cui sarà interrogato Impagnatiello.