In Italia le competenze cognitive degli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni rimangono stabili tra il 2012 e il 2023. Sebbene questi dati siano in linea con i dati medi Ocse, questa stabilità nel nostro Paese coincide con un’importante distanza da colmare per raggiungere i risultati degli altri Paesi.
È quanto emerge dall’Indagine sulle competenze degli adulti (Survey of Adult Skills) realizzata nell’ambito del programma dell’Ocse per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti (Programme for the International Assessment of Adult Competencies, Piaac) relativa a 160mila persone tra i 16 e i 65 anni residenti in 31 Paesi.
L’analisi delle competenze cognitive
Sono tre le aree di competenza misurate, tutte fondamentali perché consentono alle persone di affrontare in modo adeguato la vita quotidiana e di partecipare pienamente all’economia e alla società. Ci si riferisce alle capacità di lettura e comprensione di testi scritti (dominio cognitivo della literacy), alle capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche (dominio cognitivo della numeracy) e alle capacità di raggiungere il proprio obiettivo in una situazione dinamica in cui la soluzione non è immediatamente disponibile (dominio cognitivo del adaptive problem solving).
Lettura e comprensione dei testi
In literacy, il 35% degli adulti italiani (media OCSE: 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1, che si traduce in una ridotta competenza. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono indicate chiaramente, e possono individuare informazioni specifiche e identificare collegamenti rilevanti all’interno di un testo. Le persone che non hanno raggiunto il livello 1 sono in grado di comprendere, al massimo, frasi brevi e semplici.
Informazioni matematiche e numeriche
Quanto alla numeracy, in Italia il 35% degli adulti (media OCSE: 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti a livello 1 sono in grado di fare calcoli di base con numeri interi o con il denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (ad esempio risolvere una proporzione). Le persone che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli.
Problem solving
Nel problem solving adattivo (Adaptive Problem Solving – APS), il 46% degli adulti in Italia (media OCSE: 29%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di risolvere problemi semplici con poche variabili e poche informazioni non rilevanti, che non cambiano man mano che si procede verso la soluzione. Hanno difficoltà con problemi che presentano più passaggi, o quelli che richiedono il monitoraggio di più variabili. Gli adulti che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di risolvere solo problemi molto semplici, in genere quelli che possono essere risolti con un solo passaggio.
Considerando in modo congiunto i tre domini, il 26% degli adulti in Italia (media OCSE: 18%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1.
I dati in Italia
Sui risultati dell’Italia pesano gli ampi divari interni determinati principalmente dal territorio, dall’età, dal livello di istruzione e dal genere.
I residenti nel Nord e nel Centro d’Italia riescono spesso a raggiungere punteggi di competenza pari a quelli della media Ocse, al contrario di quanto accade nel Mezzogiorno che presenta valori sempre significativamente inferiori alla media italiana e conseguentemente a quella Ocse.
Le persone di 55-65 anni mostrano i valori di competenza più bassi opponendosi ai giovani di 16-24 anni. Gli adulti con titoli di studio pari o inferiori alla licenza media raggiungono punteggi di competenza nettamente inferiori alle persone che hanno investito in istruzione completando percorsi terziari.
Nelle capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche le donne sono ancora lontane dagli uomini.
L’indagine offre la possibilità di individuare in modo chiaro dove il nostro Paese deve intervenire per migliorare i livelli di competenza della popolazione adulta. «È evidente la stretta relazione tra competenze cognitive e sviluppo del Paese. I valori più bassi di competenze si concentrano nelle aree meno attrattive del Paese. Occorre investire per il recupero dei territori del Mezzogiorno», ha osservato Natale Forlani, presidente Inapp.