Da un po’ di giorni non si sente parlare d’altro: a Dubai si sta svolgendo il vertice chiamato Cop28. Iniziato il 30 novembre scorso, si concluderà il 12 dicembre. Anche il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, vi si è recata. Ma di che cosa si tratta?

Che cosa è la Cop28

La Cop28 di Dubai altro non è che la 28esima edizione del vertice internazionale annuale delle Nazioni Unite sul clima, dove i governi discutono di come limitare e prepararsi ai cambiamenti climatici futuri.

Il summit si svolge a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e partecipano i delegati di quasi 200 Paesi. Di che cosa discuteranno? E quali sono le decisioni più importanti che ci possiamo attendere dal summit?

Un vertice particolare

Tanto per cominciare, bisogna sapere che quest’anno il vertice è particolarmente rilevante, per diversi motivi. Innanzitutto, è la prima Cop che si tiene dopo la pubblicazione integrale dell’ultimo aggiornamento del 6° Rapporto di Valutazione dell’IPCC, il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico che riassume e sintetizza la scienza del clima più aggiornata. I rapporti dell’IPCC forniscono la migliore base scientifica di partenza su cui impostare le politiche sul clima.

Inoltre, entro il 2023 si deve tenere la prima Global Stocktake (GST), cioè quel momento in cui si fanno i conti sui progressi verso gli obiettivi stabiliti nel 2015 con l’Accordo di Parigi.

Si tratta di verificare se i Paesi stanno rispettando i loro impegni di riduzione delle emissioni di gas serra e di adeguamento agli impatti climatici, e se questi sono sufficienti a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali.

Le attese sulla finanza climatica

Un altro tema cruciale è quello della finanza climatica, cioè il trasferimento di risorse dai Paesi ricchi a quelli poveri per aiutarli a contrastare la crisi climatica.

Nel 2009, i Paesi sviluppati si erano impegnati a fornire 100 miliardi di dollari l’anno ai Paesi in via di sviluppo entro il 2020, ma questo obiettivo non è stato raggiunto. A Dubai, si dovrà decidere come colmare il divario e come aumentare il sostegno finanziario per il futuro.

Cop28: la rivalità tra Usa e Cina

Infine, ci sono anche fattori politici di cui tener conto. Su tutti, la rivalità tra Stati Uniti e Cina, le due principali economie mondiali e i maggiori emettitori di gas serra. Finora, il clima è stato l’unico ambito in cui Pechino e Washington hanno cercato una collaborazione proficua, ma non è scontato che a Dubai l’intesa continui e dia i suoi frutti.

Altri Paesi chiave, come l’India, il Brasile, la Russia e l’Unione Europea, avranno un ruolo importante nel negoziato.

Un’occasione cruciale per il pianeta

La Cop28 di Dubai sarà quindi un’occasione cruciale per rafforzare l’azione climatica globale e per dimostrare la volontà politica di affrontare la sfida più urgente del nostro tempo.

Molti osservatori ritengono che sia l’ultima possibilità per salvare l’obiettivo degli 1,5 gradi e per evitare le conseguenze più catastrofiche dei cambiamenti climatici.