Cade un altro limite per le adozioni ai single: donne e uomini potranno ora adottare un minore straniero dall’estero. A prevederlo è la sentenza numero 33/2025, depositata dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo un articolo della legge del 1983 in materia che non includeva proprio le persone single fra coloro che potessero chiedere e ottenere l’adozione di un minore all’estero.

Cosa prevede la sentenza della Consulta sulle adozioni ai single

Con il pronunciamento della Consulta anche le persone singole potranno «adottare minori stranieri in situazione di abbandono». La Corte costituzionale era stata chiamata a pronunciarsi sulle norme che regolano l’adozione internazionale. I giudici, con la sentenza numero 33 appena depositata hanno spiegato, dunque, che l’esclusione dei single da questo diritto si pone in contrasto con la Costituzione e, in particolare, con gli articoli 2 e 117 (comma 1).

Aumentano i diritti per le famiglie, anche single

«Nella sostanza la sentenza della Consulta conferma il reticolo di diritti che sono nati dall’evoluzione dell’istituto famigliare», commenta l’avvocato Gianni Baldini, professore associato di Diritto Privato e docente di Biodiritto presso le Università di Firenze e Siena, nonché legale di “Liberi di decidere”, che ha preso parte al ricorso alla Corte Costituzionale in merito all’adozione per i single.

Il caso: il ricorso della magistrata fiorentina

A presentare ricorso era stata, per ben due volte, Raffaella Brogi, 54 anni, magistrata di Firenze. «La promessa che mi faccio ogni giorno è di essere la mamma di uno di quei bambini e non l’ho ancora potuta mantenere. La mia battaglia sarà davvero vinta quando riuscirò a portare mio figlio o mia figlia a casa», ha commentato al Corriere della Sera. Di fronte all’accoglimento del ricorso, ora la donna potrà chiedere nuovamente l’idoneità per avviare l’iter di adozione.

Adozioni ai single: il sogno di diventare madre (o padre)

«Per me significa poter portare a compimento il percorso che la vita mi ha destinato per diventare mamma – ha raccontato Brogi – So che il bambino o la bambina che adotterò non è il surrogato di quelli biologici che non ho avuto. L’adozione è la mia scelta. Ho preso in considerazione la fecondazione assistita, ma sento che c’è un bambino o una bambina che mi sta aspettando. E che se avessi scelto un altro percorso avrei abbandonato due volte mio figlio e mia figlia».

Perché cambiano le norme

La decisione dei giudici, quindi, «consente di ampliare anche alla persona single la possibilità di adottare un minore straniero in stato di abbandono morale e materiale», spiega Baldini. Uno dei motivi, che vale anche per altre ipotesi come le decisioni in tema di assistenza medica, accanimento terapeutico, ecc., «è il principio dell’autodeterminazione alla realizzazione delle proprie scelte in ambito personale e familiare da parte di un soggetto». È previsto dall’’art 8 della Corte europea dei diritti dell’uomo, che infatti viene citata nella sentenza della Consulta.

Adozioni ai single: il principio della solidarietà

L’altro motivo, invece, si richiama al principio della «solidarietà sociale che rappresenta lo scopo dell’adozione», che altrimenti limitato per i single dall’articolo 29-bis comma 1 della legge 184 del 1983 e impedirebbe loro – come accaduto finora – di adottare appunto i minori stranieri residenti all’estero», aggiunge il legale, in riferimento alla norma che prevede che i minori adottabili stranieri sono quelli che hanno perso i genitori biologici.

Uguaglianza tra donne e uomini

Un altro passaggio importante del pronunciamento riguarda poi la parità di diritti tra donne e uomini. «La Corte costituzionale, infatti, prevede l’uguaglianza tra singolo – uomo e donna – nella possibilità di adottare». Quanto stabilito dai giudici, dunque, rappresenta una piccola (o grande) rivoluzione perché sancisce di fatto che le persone non sposate legalmente o non in coppia di fatto, sono in astratto idonee ad assicurare al minore in stato di abbandono un ambiente stabile e armonioso.

Quali limiti rimangono per le adiozioni ai single

Naturalmente questo non significa che chiunque faccia richiesta di adozione di minore, in questo caso straniero e residente all’estero, abbia la pretesa di veder riconosciuta la domanda. Spetta sempre al giudice, infatti, accertare in concreto l’idoneità dell’aspirante genitore dal punto di vista “affettivo” e la sua capacità di mantenerlo economicamente, istruirlo ed educarlo. Alla decisione possono concorrere, infatti, anche altri fattori, come la rete familiare di riferimento di chi desidera adottare.

Calano le adozioni

A influire sulla decisione dei giudici della Corte costituzionale, infine, sono state anche alcune considerazioni riguardo allo stato attuale delle richieste di adozione. Come rilevato dalla Consulta, infatti, si registra da tempo una significativa riduzione delle domande di adozione che, insieme al divieto assoluto imposto finora ai single, rischia di «riflettersi negativamente sulla stessa effettività del diritto del minore a essere accolto in un ambiente familiare stabile e armonioso». Da qui l’apertura.