L’utilizzo sempre più massiccio dell’aria condizionata è fra le cause della crisi climatica mondiale. Anche in Europa, a causa dell’aumento delle temperature, gli impianti di climatizzazione sono sempre più diffusi: secondo un servizio del sito “euro news”, il loro numero è più che raddoppiato dal 1990. La necessità di raffreddare gli edifici è quadruplicata tra il 1979 e il 2022 nell’UE, in particolare nel nord del continente.

Quanto è diffusa l’aria condizionata in Europa

Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), pubblicato nel 2018 e basato su dati del 2016, l’Unione europea ha molti meno impianti di climatizzazione rispetto alla Cina o agli Stati Uniti: ha meno unità di condizionamento (96,5 milioni di unità) e meno unità ogni 1.000 abitanti (circa 20 unità ogni 1.000 abitanti).

La maggior concentrazione in Cina, Usa e Giappone

Nel 2016, tre Paesi da soli – Cina, Stati Uniti e Giappone – rappresentavano i due terzi degli impianti di climatizzazione mondiali. Secondo i dati dell’IEA, nel 2022 il tasso di penetrazione dell’aria condizionata era del 90% negli Stati Uniti e solo del 19% in Europa.

La forte crescita del condizionamento in Europa

Tuttavia, l’AIE prevede che nell’UE verranno installate 130 milioni di unità entro il 2023 e stima che il numero di unità potrebbe quadruplicare nel continente entro il 2050.

condizionatori

Il rapporto dell’IEA ha inoltre rilevato che l’Europa tende ad avere più impianti di climatizzazione installati negli edifici commerciali che nelle case private, mentre negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone avviene il contrario. Installare l’aria condizionata spesso rimane un piccolo lusso. Oltre ai costi di installazione, un ostacolo è l’aumento delle bollette energetiche una volta che l’aria condizionata è in funzione.

Uno studio condotto in 16 paesi da quattro ricercatori delle Università di Berkeley negli Stati Uniti e di Mannheim in Germania mostra che, nel complesso, il numero di famiglie che installano l’aria condizionata è più elevato nei paesi più ricchi e sta aumentando più rapidamente tra le famiglie più benestanti. Detto questo, i dati di Eurostat mostrano che il raffreddamento dell’aria rappresenta attualmente solo lo 0,5% del consumo energetico finale delle famiglie europee.

L’impatto ambientale dell’aria condizionata

Secondo la IEA, l’aria condizionata è attualmente responsabile dell’emissione di circa un miliardo di tonnellate di CO2 all’anno, su un totale di 37 miliardi di tonnellate emesse a livello mondiale. L’aria condizionata porta a un maggiore consumo energetico, emissioni di gas serra e aria più calda, soprattutto nelle città. I sistemi di climatizzazione raffreddano infatti gli edifici rilasciando calore nelle aree urbane, che immagazzinano calore e lo rilasciano nuovamente, soprattutto di notte.

Rendere più efficienti gli impianti di aria condizionata

In alcune regioni, l’aria condizionata è essenziale per rimanere freschi e quindi sicuri e sani. L’accesso all’aria condizionata salva già decine di migliaia di vite ogni anno, una cifra in aumento, secondo un recente rapporto dell’IEA. Gli studi dimostrano che il rischio di morte correlata al caldo è ridotto di circa il 75% nelle famiglie dotate di aria condizionata. Gli esperti concordano che la linea d’azione sensata non è ridurre l’uso dell’aria condizionata in quanto tale, ma promuovere sistemi più efficienti e dare priorità all’isolamento degli edifici e alla piantumazione della vegetazione.