Arrivano le “quote blu” nel concorso per dirigenti scolastici in programma nei prossimi mesi. A darne notizia un’anticipazione del Corriere della Sera. In caso di parità in graduatoria quindi, sarà scelto un uomo rispetto alla sua collega donna.
La bozza del bando
Nella bozza del bando del concorso inviata ai sindacati, l’articolo 10 recita infatti: “Considerate le percentuali di rappresentatività di genere in ciascuna regione, viene garantito l’equilibrio di genere applicando nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento, il titolo di preferenza in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato”. Ciò significa che in tutto il Paese, tranne in Sardegna, dove la percentuale è 61 a 39 per le donne e in Valle d’Aosta e Molise dove non ci sono posti disponibili per questa tornata di assunzioni, in caso di parità in graduatoria alla fine del concorso, sarà data priorità al candidato maschio.
Cosa sono le “quote blu”
Per “quote blu” si intende la “percentuale di docenti di sesso maschile che si dedicano all’insegnamento nella scuola” secondo il neologismo coniato nel 2008 dall’allora ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni e certificato dalla Treccani: “Siamo l’unico settore che non ha bisogno delle quote rosa ma di quote blu”.
Le quote nella scuola
A scuola infatti gli insegnanti sono per la maggioranza donne, circa l’83% che arriva addirittura al 95% alle elementari. Per quanto riguarda i presidi, si va dall’82% di donne in Abruzzo al 66% del Veneto.
Il “riequilibrio di genere” nella pubblica amministrazione
Per i 587 posti in palio nel prossimo concorso per dirigenti scolastici come in quello futuro per insegnanti quindi saranno seguite le specifiche norme per il “riequilibrio di genere” nella pubblica amministrazione introdotte da un decreto del giugno scorso a quello del presidente della repubblica numero 487 del 94 che disciplina l’accesso a questi impieghi.