Da oggi, 15 novembre, e fino al termine dell’anno, è come se le donne europee lavorassero gratis rispetto ai colleghi maschi. Questo l’effetto del divario retributivo di genere.
Un mese e mezzo di stipendio in meno
Secondo le ultime stime Ue, la retribuzione oraria lorda media dei dipendenti maschi è superiore di quasi il 13% rispetto a quella delle donne. Tradotto, significa che per ogni euro guadagnato da un uomo, una donna ne guadagna solo 0,87. E si traduce nel fatto che le donne guadagnano in media un mese e mezzo di stipendio in meno all’anno rispetto agli uomini.
Che cos’è l’Equal Pay Day?
Il giorno dell’anno in cui simbolicamente le donne smettono mediamente di essere retribuite rispetto agli uomini viene chiamato Equal Pay Day. Una giornata che cambia a seconda dell’ultimo dato relativo al divario retributivo di genere nell’UE e che nel 2023 cade il 15 novembre.
Divario retributivo di genere, i dati in Europa
Nell’Unione europea il divario retributivo varia ampiamente. Gli ultimi dati, riferiti al 2021, rivelano come le discrepanze più alte sono state registrate in Estonia (20,5%), Austria (18,8%), Germania (17,6%), Ungheria (17,3%) e Slovacchia (16,6). D’altro lato, ha colmato il divario retributivo di genere il Lussemburgo. Altri paesi con divari retributivi di genere inferiori nel 2021 sono: Romania (3,6%), Slovenia (3,8%), Polonia (4,5%), Italia (5,0%) e Belgio (5,0%).
Ancora ostacoli alla parità salariale
La Commissione Europea celebra ogni anno l’Equal Pay Day per sensibilizzare sul fatto che le lavoratrici in Europa continuano a guadagnare in media meno dei loro colleghi uomini. Pur essendo la parità salariale tra donne e uomini un principio fondamentale dell’Unione europea, la sua realizzazione è ostacolata da numerosi fattori strutturali, culturali e individuali, come la segregazione occupazionale, la conciliazione tra vita professionale e privata, le norme sociali e gli stereotipi di genere.
Divario retributivo di genere, le mosse della Ue
Per combattere la discriminazione salariale e ridurre il divario retributivo di genere, l’Ue ha adottato una nuova direttiva (n. 2023/970) sulla trasparenza salariale avendo come destinatari gli Stati membri che dovranno conformarsi ad essa entro la data del 7 giugno 2026.
La Direttiva in esame prevede prescrizioni minime mirate a rafforzare il principio della parità di retribuzione – da intendersi come parità di retribuzione “per uno stesso lavoro, o per un lavoro di pari valore, tra uomini e donne” – soprattutto tramite la trasparenza retributiva ed il rafforzamento dei relativi meccanismi applicativi.