A chi non è capitato di andare a mangiare in un ristorante e lasciare nel piatto parte del cibo ordinato? Probabilmente a molti ma, come è facile intuire, questo comportamento è sbagliato e comporta un’inutile spreco di alimenti. Forza Italia ha quindi presentato una proposta di legge per rendere obbligatoria la cosiddetta “Doggy bag“, ovvero un sacchetto in cui mettere il cibo non consumato per poterlo portare a casa, in modo che non venga buttato.

La proposta di legge sulla “Doggy bag”

L’idea della “Doggy bag” obbligatoria arriva da Forza Italia. Nello specifico da Giandiego Gatta, deputato di FI e responsabile nazionale Dipartimento pesca e acquacoltura di Fi, e dal presidente dei deputati di FI, Paolo Barelli, in collaborazione ai Circoli per l’Ambiente e della Cultura Rurale. “L’obiettivo della proposta di legge – ha spiegato Gatta – è quello di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, uno degli obiettivi fissati nell’Agenda Onu 2030“. Nel nostro Paese, secondo i dati della Fondazione Bdfn, ha ricordato il deputato, “ognuno di noi spreca 65 kg di cibo pro-capite l’anno, per comportamenti sbagliati nel consumo, in casa e al ristorante”

“Doggy bag” già obbligatoria in Francia e Spagna

L’Italia non sarebbe il primo Stato a introdurre l’obbligatorietà della “Doggy Bag”. Solo in Europa, la pratica è già obbligatoria in Francia e Spagna, mentre negli Stati Uniti è molto comune richiederla nei ristoranti. “Introdurla anche in Italia sarebbe non solo un atto di buon senso che aiuterebbe a contrastare lo spreco alimentare ma avrebbe anche una finalità sociale e solidale e questo è l’obiettivo della mia proposta di legge”, ha concluso Gatta.

Quando e dove nasce la “Doggy bag”

La “Doggy bag” ha sicuramente origini decennali, ma non tutti concordano su un’unica versione. Secondo alcuni l’idea sarebbe nata spontaneamente negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra mondiale quando l’abitudine di portare a casa il cibo non mangiato al ristorante si diffuse tra i cittadini. Secondo un’altra versione dei fatti, la “Doggy bag” nacque nel 1949 in un ristorante di New York, il Dan Sampler’s Steak Joint. Di sua iniziativa il locale creò dei sacchetti con l’immagine di un cane che incitava i clienti più restii e timidi a portar via il cibo avanzato nel piatto per non sprecarlo. Sulla scatola si leggeva in inglese: “Oh dove, oh dove sono finiti i tuoi avanzi? Dove potrebbero essere? Se hai mangiato il possibile e non ce la fai più, per favore porta a me ciò che hai lasciato!”.

La “Dobby bag” per le persone

Nella sua versione attuale la “Dobby bag” non è necessariamente destinata ai nostri amici a quattro zampe, anche se mantiene il nome. Il cibo non consumato al ristorante può ovviamente essere portato a casa anche da chi non ha un cane ad attenderlo. Molti alimenti possono, infatti, essere mangiati anche il giorno dopo, magari riscaldati. Oppure può essere portata via da un locale una bottiglia di vino non finita o prodotti che non necessitano di cottura. Insomma, quello che si desidera purché non venga sprecato.