Il belpaese è meta tra le più amate dai turisti di tutto il mondo non solo per la sua storia millenaria. Ogni anno viaggiatori provenienti da ognidove ammirano l’arte che abbellisce le vie delle grandi città e contemplano paesaggi mozzafiato affacciati sul mare o in alta quota. E poi, come dimenticare la buona cucina italiana, preferibilmente accompagnata da un delizioso bicchiere di vino? Ebbene sì, ogni anno l’Italia è meta ambitissima dai turisti anche per la sua cucina così unica e squisita. Per alcuni è il Paese dove si mangia meglio al mondo, ma c’è anche chi non è pienamente d’accordo… E i francesi sono in prima fila.
Dove si mangia meglio? La Francia vuole il primato
Per i cugini d’oltralpe poco importa se la cucina italiana sia candidata a bene immateriale dell’Unesco. I francesi non hanno dubbi e così Parigi diventa “Capitale della gastronomia”.
È questo il titolo della mostra promossa dal Centro dei monumenti nazionali in corso fino al 16 luglio scorso, alla Conciergerie, nell’Île de la Cité, vicino alla Sainte-Chapelle. Poche parole sono bastate a far scoppiare la polemica: “Paris capitale de la gastronomie”. Non solo un viaggio in sei secoli di storia, alla scoperta del potere politico del cibo: la mostra è stata anche l’occasione per rivendicare con uno spiccato patriottismo il titolo di Parigi regina mondiale del cibo e del vino. Tra i competitor New York, Londra e Tokyo, ma dell’Italia nessuna traccia.
Per i francesi l’Italia è rimasta «provinciale», o almeno così si evince dal pannello introduttivo all’esposizione. E se il primato parigino dovesse apparire come «qualcosa di sciovinistico», gli organizzatori della mostra hanno preferito risolvere qualsiasi dubbio. Non a caso, si legge: «Nient’affatto, è un’osservazione del tutto realistica. La capitale della Francia potrebbe non avere più il monopolio quando si tratta di gastronomia – i coltelli sono affilati con rivali come Londra, New York e Tokyo – ma può assolutamente vantarsi di aver inventato il suo spirito, la sostanza, le regole. Infatti, tutte le sue conquiste le hanno conferito lo status di patria della gastronomia».
La mostra
La mostra parigina dedicata alla gastronomia locale si articola lungo un percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni. L’iniziativa racconta che i ristoranti – così come li conosciamo oggi – sono nati proprio nella Capitale francese e ricorda che Parigi è patria anche di molte altre specialità. Come dimenticare il croissant, la baguette, la millefoglie e il macaron?
Partecipando alla mostra, è possibile ammirare dipinti e opere d’arte, menù originali, manoscritti e miniature, ma anche vasellame e altre creazioni culinarie, fino a video, foto e articoli dedicati naturalmente alla cucina francese. Sono state riproposte tavole da pranzo di diverse epoche ed è stato sottolineato il valore della cucina nella diplomazia nazionale. Ecco allora che la mostra si rivela un’occasione utile per fare un tuffo nel passato e rivivere eventi storici come il banchetto di Carlo V, del 1378, quando la corte risiedeva ancora a Parigi, il cui menù originale è stato prestato dagli Archives départementales du Nord. Il rischio però è che i cugini d’oltralpe vivano di glorie passate, almeno quando si parla di cucina. Sui vini il discorso cambia, trattandosi di un campo in cui i francesi hanno sempre eccelso e continuano a farlo. Gli italiani però non sono da meno… Insomma, se davvero sia la Francia il Paese dove si mangia meglio non è dato a sapere, ma tu da che parte stai?