Alla vigilia di San Valentino si è consumato a Cisterna di Latina, nel Lazio, un duplice femminicidio. Un finanziere ha usato la pistola di ordinanza per uccide la madre e la sorella della ex fidanzata, che è invece riuscita a scappare rifugiandosi in bagno e poi uscendo dalla finestra. L’uomo, arrestato, ha confessato l’omicidio. “Abbiamo litigato e poi ho sparato”, ha spiegato.
La dinamica degli omicidi
Secondo una prima ricostruzione, Christian Sodano, 27enne originario di Formia e maresciallo della guardia di finanza in servizio nel reparto navale di Ostia, aveva dormito nella villetta di Desyrée Amato, la ex fidanzata di 22 anni, probabilmente il vero obiettivo della furia omicida. Nel pomeriggio è cominciato il litigio davanti alla madre, Nicoletta Zomparelli di 49 anni, e alla sorella, Renée Amato di 19 anni. L’uomo ha sparato diversi colpi da fuoco contro le due donne, che hanno quasi sicuramente fatto da scudo alla 22enne. Quest’ultima è riuscita a scappare e a rifugiarsi in bagno. Sodano ha però sfondato la porta, ma Desyrée è scappata dalla finestra e ha trovato riparo in una legnaia in giardino. Poi ha raggiunto la strada e ha chiesto aiuto a un benzinaio poco distante. Lì è stata trovata in stato di shock.
L’arresto del finanziere
Dopo aver commesso il duplice femminicidio, il 27enne è scappato a bordo della sua Audi, raggiungendo l’abitazione di un parente in quartiere residenziale della città. Lì è stato individuato poco dopo dagli agenti di polizia e portato in questura con l’accusa di duplice omicidio. Sodano si è consegnato senza opporre resistenza.
La confessione di Sodano
Interrogato in questura, il 27enne ha subito confessato il duplice omicidio. “Abbiamo litigato e ho sparato”, ha detto agli agenti. La pistola è stato ritrovata sul divano della villetta della ex fidanzata. Il finanziere e Desyrée si conoscevano da appena nove mesi, e dopo una relazione di cinque lei aveva deciso di lasciarlo. Lui non l’aveva accettato e aveva iniziato a minacciarla.
Il racconto di Desyrée
A raccontare cosa sia successo in quei terribili minuti è stata la giovane sopravvissuta. “Ci conoscevamo da nove mesi, più o meno – ha spiegato -. Da cinque stavamo insieme, ma negli ultimi due le cose non andavano più bene e avevo deciso di lasciarlo”. La decisione non è stata accettata dall’uomo che ha iniziato a minacciarla. “Faccio male a te e ai tuoi parenti. Poi mi uccido”, prometteva il finanziere. Per questo Desyrée aveva chiesto e ottenuto che lui non portasse la sua arma d’ordinanza in casa. Quel pomeriggio, però, quando la giovane gli ha restituito una maglietta e un anello, il militare è andato a prendere la pistola in auto ed è tornato in casa per uccidere.
Le passioni di Desyrée e Renée
Assieme alla sorella Renée, Desyrée aveva la passione per il ballo. La ragazza uccisa aveva anche vinto dei premi, mentre la madre lavorava in un’agenzia immobiliare. Sui profilli social delle vittime sono diverse le foto che le ritraggono in vacanza assieme ai parenti e amici, oltre alle tante immagini dei contest di danza a cui le due ragazze partecipavano. A quanto si apprende, lo zio delle due giovani, Gennaro Amato, è stato coinvolto fin dai primi anni Novanta in inchieste per traffico internazionale di droga, subendo anche una gambizzazione.
Altri omicidi per mano di un militare
Il duplice omicidio di Cisterna di Latina non è l’unico episodio in cui un militare ha ucciso o ferito in ambito familiare o affettivo con la propria pistola di ordinanza. Nel 2018 – sempre a Cisterna di Latina – Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, sparò alla moglie da cui si stava separando, ferendola gravemente, e uccise le sue due figlie prima di suicidarsi. Uno dei più recenti episodi di questo tipo risale, invece, del giugno 2023, quando Pier Paola Romano, poliziotta di 58 anni, fu uccisa a Roma a colpi di pistola nell’androne di casa da un suo collega, Massimiliano Carpineti, che poi si uccise. Quattro anni fa a Vairano Patenora, nel Casertano, il 15 novembre, un maresciallo della finanza Marcello de Prata, di 52 anni, uccise la moglie di 45 anni e la cognata Rosanna Laurenza di 43, sorella della vittima e cognata dell’omicida, per poi suicidarsi. L’uomo era contrario alla separazione e da poco aveva ricevuto la notizia della fissazione dell’udienza davanti al giudice. A Cersosimo, sempre nel 2018, nel Potentino, una guardia giurata di 41 anni, invece, sparò alla moglie di 30 anni, che aveva deciso di lasciarlo. La donna fu uccisa all’istante a pochi metri dalla scuola elementare dove poco prima era entrato il figlio di sette anni. Dopo aver ucciso la moglie, Angela Ferrara, Vincenzo Valicenti si sedette su alcuni scalini e si suicidò.