Dal 1° gennaio 2025 vita più dura per i fumatori a Milano, anche all’aria aperta. Il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico, incluse le strade, i dehors, i tavolini dei bar all’aperto. Si potrà fumare quindi in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone. Già dal 2021 non si può fumare nei parchi e giardini pubblici, salvo dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone, nelle aree dedicate al gioco, allo sport, alle fermate dei mezzi pubblici, nei cimiteri, nelle strutture sportive.
Ora il Comune ha introdotto unastretta ulteriore nel Regolamento per la qualità dell’aria e per chi non rispetterà il divieto sono previste multe che vanno dai 40 ai 240 euro. La norma riguarda solo il fumo da tabacco, quindi è ammesso l’uso di sigarette elettroniche.
Milano prima città italiana a imporre una stretta
Soprattutto per tutelare le generazioni più giovani, diverse città si stanno muovendo per vietare il fumo all’aperto.
Torino: divieto di fumo vicino ad altre persone
A Torino è stato introdotto il divieto di fumare all’aperto a meno di una certa distanza da altre persone, salvo esplicito consenso. È quanto stabilisce una delibera di modifica del Regolamento comunale, proposta dal consigliere dei Radicali Silvio Viale, e approvata dal Consiglio comunale. All’aperto, dunque, si potrà continuare a fumare, ma allontanandosi almeno a 5 metri dalle altre persone.
Una questione culturale
Per il proponente dell’atto si tratta di “una questione culturale e di rispetto fra le persone. Quella di allontanarsi quando si fuma è una cosa che si fa già normalmente per buona educazione”. “La misura – ha aggiunto Viale – contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo, che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e favorirà un consumo più consapevole. E si spera che possa aumentare anche la responsabilità verso l’abbandono di mozziconi. Una norma – ha concluso il consigliere dei Radicali – che dà un indirizzo culturale tutelando la libertà sia di chi fuma sia di chi non fuma“.
La stretta di Londra sul fumo
A Londra si è acceso un forte dibattito sul fumo per via della proposta di legge voluta dal premier britannico Rishi Sunak per introdurre una stretta radicale sul fumo rivolta soprattutto ai giovani con l’obiettivo di vietare la vendita del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2009, al fine di arrivare alla prima generazione che non fa uso di sigarette. La ‘crociata’ salutista lanciata nell’autunno 2023 dal primo ministro conservatore, comprendente anche la messa al bando delle sigarette elettroniche usa e getta in quanto potenziali “trappole” per bambini e ragazzi, è stata però già fortemente criticata dalla destra Tory e si parla di una possibile rivolta contro il provvedimento, chiamato Tobacco and Vapes Bill.
Cosa prevede la proposta di legge anti-fumo
L’iniziativa ha lo scopo di vietare la vendita del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2009 ed è volta a innalzare ogni anno di un anno il limite di età per l’acquisto di sigarette classiche in modo da avere una generazione libera dal fumo e da tutte le sue conseguenze per la salute. Secondo i dati pubblicati dall’esecutivo, quattro fumatori su cinque hanno iniziato prima dei 20 anni e rimangono dipendenti per il resto della vita.
L’ostilità della destra
Diversi esponenti dell’ala destra nella compagine di maggioranza si oppongono alla stretta salutista sostenendo che limita le libertà individuali. La ex premier Liz Truss ha parlato di provvedimento contrario allo spirito dei conservatori. “Siamo un Paese libero. Non dovremmo essere noi a dire alla gente di non fumare”, ha detto Truss. Mentre un altro ex primo ministro, Boris Johnson, ha definito l’iniziativa “semplicemente folle“, col partito di Winston Churchill intenzionato a “vietare i sigari”, tanto amati dal leader passato alla storia per aver guidato il Regno Unito nella guerra vittoriosa contro la Germania nazista.
Legge sostenuta dai medici
Il provvedimento è, invece, fortemente voluto dai vertici sanitari dell’Inghilterra, rappresentati dal professor Sir Chris Whitty in quanto chief medical officer, secondo cui quando le persone diventano dipendenti dal fumo “non hanno più la possibilità di scegliere”. “Se sei a favore della possibilità di scegliere dovresti essere contrario a qualcosa che toglie libertà di scelta alle persone”, ha aggiunto Whitty, criticando indirettamente quanti fra i Tory denunciano invece il pericolo di un limite alle libertà individuali.