Un virus raro, noto con il nome di “febbre della pigrizia”, sta registrando numerosi casi in America Latina. Negli ultimi mesi in alcuni Paesi europei fra cui l’Italia, è stato riscontrato in persone reduci da viaggi esotici in zone dove il contagio è presente.
Il virus Oropouche trasmesso dagli insetti
Il virus Oropouche, appartenente alla famiglia delle arbovirosi come la Dengue e il West Nile, viene trasmesso all’uomo da insetti mordaci presenti nell’America meridionale e centrale e nei Caraibi. A trasmettere il virus, è la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago simile a un moscerino, che si trova nelle aree endemiche in zone boschive vicino a ruscelli, stagni e paludi. Anche alcune zanzare come Culex quinquefasciatus possono fungere da vettori. Al momento, nessuno di questi vettori è presente in Italia o in Europa. Non è stato ancora rilevato alcun caso di trasmissione da uomo a uomo.
Febbre della pigrizia, non esiste un vaccino
La malattia, diffusa principalmente da questi moscerini, non ha ancora un vaccino o una cura pertanto sta creando una certa preoccupazione tanto che la rivista Lancet ha parlato di “minaccia misteriosa”.
Le precauzioni da prendere se si viaggia in Paesi a rischio
Il rischio di infezione, secondo quanto ha segnalato l’Istituto Superiore di Sanità, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus, segnatamente nell’America centrale e meridionale e nei Caraibi. Per chi si trova in queste zone l’Iss raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (all’alba e al crepuscolo).
Due decessi in Brasile e casi riscontrati in Europa
I primi decessi noti dovuti al virus sono stati segnalati in Brasile nel mese di luglio. Entrambe le vittime erano giovani donne. L’aumento dei casi è stato segnalato in Brasile, Bolivia, Perù, Cuba e Colombia. In Europa, finora sono stati segnalati casi in Spagna, Italia e Germania: tutte persone che avevano viaggiato di recente in aree in cui il virus è presente.
Come si manifesta la “febbre della pigrizia”
Uno dei sintomi principali della “febbre della pigrizia” è appunto la febbre. Spesso viene confusa con la più nota Dengue, generalmente diffusa dalle zanzare nelle aree tropicali ma segnalata anche in alcune parti d’Europa. I sintomi includono mal di testa, febbre, dolori muscolari, rigidità articolare, nausea, vomito, brividi o sensibilità alla luce.
Le persone guariscono in genere dopo 3-6 giorni
I sintomi solitamente iniziano da quattro a otto giorni dopo il morso e durano da tre a sei giorni. Non esiste una medicina specifica per curarla e ai pazienti può essere somministrato solo un trattamento di supporto. La maggior parte delle persone guarisce senza effetti duraturi.
I rischi per i feti del virus Oropouche
Si teme che il virus possa essere pericoloso per i feti, causando potenzialmente aborti spontanei o malformazioni. Il 17 luglio, l’ONU ha lanciato un’allerta sui possibili effetti negativi sulla salute dei feti se la madre contrae la malattia durante la gravidanza. Si stanno esaminando i potenziali casi di trasmissione da madre incinta a figlio in Brasile. Tra i casi sotto inchiesta ci sono quattro neonati affetti da microcefalia (testa più piccola del normale) nei quali sono stati riscontrati anticorpi contro il virus Oropouche.