Trovati per la prima volta alti livelli di fibra di vetro all’interno di ostriche e cozze. Hanno di che far riflettere i dati del nuovo studio pubblicato sul Journal of Hazardous Materials dai ricercatori dell’Università di Brighton nel Regno Unito e presentati dalla docente di biologia marina Corina Ciocan. «I nostri risultati mostrano un livello preoccupante di contaminazione da plastica rinforzata con fibre di vetro nella fauna marina», ha detto a Newsweek l’autrice principale della ricerca.

Bivalvi, non solo perle…

I ricercatori delle Università di Portsmouth e Brighton hanno raccolto campioni di fauna marina commestibile nel porto di Chichester, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, scoprendo che nelle ostriche sono presenti fino a 11.220 particelle di vetro per chilogrammo, mentre nelle cozze ne sono presenti 2.740. «Attraverso il loro filtraggio, i molluschi bivalvi ingeriscono un numero enorme di particelle che scambiano per cibo», ha spiegato Ciocan.

Che cos’è la fibra di vetro

La fibra di vetro è un materiale molto versatile e resistente, utilizzato in vari settori grazie alle sue eccellenti proprietà. È composta da filamenti sottili di vetro che, nonostante la fragilità del vetro monolitico, offrono una notevole resistenza meccanica e resilienza. La plastica robusta e rinforzata con fibra di vetro può essere trovata in un’ampia gamma di prodotti, viene ad esempio impiegata nella produzione di compositi strutturali in campo aerospaziale, automobilistico e nautico.

Barche

A questo proposito i ricercatori hanno registrato un livello di contaminazione più elevato nelle ostriche e nelle cozze durante i mesi invernali, notando che in questo periodo un numero maggiore di barche e utensili viene sottoposto a manutenzione o abbandonato.

I rischi per la salute

È stato inoltre scoperto che la fibra di vetro provoca irritazioni a pelle, occhi e alle vie respiratorie superiori negli esseri umani tanto da essere paragonata all’amianto, che può causare una serie di disturbi polmonari e un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro.

Negli animali potrebbe invece influire sulla capacità riproduttiva, su quella della digestione del cibo e aumentare le infiammazioni. «Le particelle di fibra di vetro possono avere un impatto potente perché agiscono come schegge – ha spiegato Ciocan -. Entrano nella carne morbida, l’organismo non è in grado di espellerle e avviano un processo di infiammazione che potenzialmente porta ad altre patologie e persino alla morte».