Sta sollevando polemiche la decisione della procura di Padova di impugnare gli atti di nascita dei “bimbi arcobaleno”, figli cioè di due
donne, una delle quali madre biologica, conviventi. Secondo la procura, gli atti di nascita registrati con “due mamme” andrebbero infatti contro la legge. La procura, definendo “illegittima l’indicazione nell’atto di
nascita” della mamma non biologica, “quale secondo genitore”,
chiede la “cancellazione” del nome di quest’ultima, e la
“rettifica” del doppio cognome attribuito con essa al minore.
Trascritti a Padova 33 atti di nascita
A partire dal 2017, il sindaco di Padova Sergio Giordani (Pd) ha dato il via libera alla trascrizione sui registri comunali di 33 bambini figli di due mamme, ossia piccoli nati all’estero attraverso la fecondazione eterologa (che in Italia è consentita soltanto alle coppie eterosessuali).
Lo stop della procura di Padova
La procura del capoluogo veneto sostiene che, nel diritto italiano, non esiste la figura della “seconda mamma” così come non è concessa la possibilità per la donna di assegnare al figlio biologico il cognome della propria compagna. I pm hanno pertanto impugnato 33 atti di nascita registrati all’anagrafe di Padova.
Gli effetti dell’annullamento degli atti
Se in seguito all’impugnazione della procura i giudici decidessero di annullare gli atti, soltanto uno dei due genitori manterrebbe la potestà genitoriale, l’altro perderebbe ogni diritto sul minore. Questo si tradurrebbe, in concerto, nell’impossibilità di portare il figlio a scuola o dal pediatra se non dietro delega dell’altro genitore. Il piccolo o la piccola, inoltre, potrebbe mantenere soltanto il cognome del genitore biologico della coppia: trattandosi di coppie con due madri, dall’atto di nascita verrebbe rimossa la donna che non ha fornito il proprio ovocita per il concepimento.
La prima notifica è già arrivata
Il primo caso ad essere impugnato per illegittimità è stato quello di una bambina con due mamme registrato nell’agosto 2017 dal Comune. La madre, una quarantenne sposata all’estero con la propria compagna, ha ricevuto la notifica del procuratore facente funzioni Valeria Sanzari, e l’atto conseguente dell’udienza fissata dal Tribunale Civile all’11 novembre 2023. A ruota, ha spiegato il capo dell’ufficio giudiziario, arriveranno le notifiche di tutte le altre impugnazioni.
Il sindaco: “Non discriminare i bambini”
Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, si è detto “sereno e convinto delle scelte fatte”, spiegando che le trascrizioni dei bambini figli di due mamme “è un atto di responsabilità verso questi piccoli, perché non accetto il pensiero che siano discriminati fin da subito, appena nascono”.
Alessandro Zan (Pd): “Azione disumana”
“La decisione della procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita dal 2017 di bambini con due mamme è crudele e disumana, diretta conseguenza della politica persecutoria del governo contro le famiglie arcobaleno. Questi bambini rimarranno orfani di una madre per decreto”. Lo ha scritto su Twitter il responsabile diritti della segreteria del Pd Alessandro Zan.
Ministro Ciriani: “Sindaci non al di sopra della legge”
Sull’argomento è intervenuto anche Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Tramite i microfoni di Rtl 102.5 ha risposto al sindaco che “la Procura di Padova ha semplicemente applicato le leggi. In Italia il matrimonio è soltanto tra uomo e donna. I sindaci non sono sopra la legge. Bisogna evitare gli slogan usati dal deputato Zan, occorre affrontare l’argomento con prudenza e rispetto”.