Sono molte le famiglie che puntano sul futuro dei propri figli, che spesso studiano lontano da casa, si iscrivono ad alcune delle più rinomate università italiane e vivono in città che dovrebbero offrire prospettive di lavoro migliori. Ma a che prezzo? Gli affitti nelle grandi metropoli italiane sono sempre più cari e far fronte a spese così elevate diventa un problema per tanti cittadini. Alla vigilia del nuovo anno accademico, gli studenti fuorisede devono sostenere rincari record e il problema maggiore resta l’affitto. Generalmente possono permettersi giusto una stanza, singola o condivisa, ma i prezzi restano esorbitanti, soprattutto in alcune città.

Rincari record per i fuorisede: vivere nelle grandi città è sempre più difficile

Nonostante le proteste di diversi studenti universitari, che hanno dormito in tenda davanti ai propri atenei, Milano resta – prevedibilmente – la più cara d’Italia, con un costo medio delle stanze singole di 626 euro al mese. In seguito alle proteste e con un aumento dell’offerta (+36%) e della domanda (+15%), nel capoluogo lombardo frenano i rincari degli affitti (con una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente). I costi, tuttavia, restano troppo alti. È quanto emerge da un rapporto di Immobiliare.it Insights dedicato al mercato dei fuorisede nel nostro Paese.

Proteste degli studenti contro gli affitti troppo cari a Milano

Dopo Milano, stando alla classifica stilata da Immobiliare.it, quando si parla di affitti record è Bologna ad aggiudicarsi il secondo gradino del podio. Nel capoluogo emiliano una stanza tutta per sé costa in media 482 euro, ma si registra anche un aumento dell’offerta di alloggi (+33%). Accade lo stesso a Venezia (+47%) e Padova (+30%), altre due città a forte vocazione universitaria. Bologna, inoltre, supera per la prima volta Roma, che scende al terzo posto tra le città con gli affitti più cari, con 463 euro.

La classifica vede Firenze in quarta posizione, con i suoi 435 euro. Costi leggermente inferiori a Modena e Bergamo, rispettivamente 412 e 411 euro, ma anche a Padova e Verona, con 404 e 401 euro. A chiudere la top 10 c’è anche Venezia (396 euro). Va meglio agli studenti che decidono di affittare una stanza singola a Brescia, con una media di 385 euro ma un aumento del 18% rispetto ai costi registrati un anno prima. Napoli, invece, è fuori dalle prime dieci città più care in tema di affitti. La situazione non cambia di molto quando si tratta di affittare stanze doppie. Al primo posto con 348 euro resta Milano, al secondo Roma, con 272 euro, e al terzo Napoli con 258 euro.

Rispetto al 2022, sono altre le città in cui si segnala una maggiore impennata dei prezzi. In particolare, i rincari record per l’affitto di stanze si registra a Bari, con un +29% rispetto allo scorso anno. Prezzi in aumento del 18% anche Palermo. In un anno, a Parma e Pescara gli studenti devono fare i conti con un incremento del canone della singola pari al 16%. In generale, da Nord a Sud non si fermano i rincari per le stanze degli studenti fuorisede, sebbene ci siano alcune eccezioni. È il caso di Padova, dove è stata registrata addirittura una diminuzione dei prezzi. In un anno, nella città veneta gli affitti sono calati del 12% (e, conseguentemente, è aumentata la domanda, +87%). Frenano anche Firenze e Trento, al -4% e -2%.

Crescono domanda e offerta

L’offerta degli alloggi però è in crescita quasi dappertutto, segnalando un +34% per le singole. La domanda, invece, è aumentata del +27% rispetto al 2022.

«La crescita degli alloggi disponibili porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che, finalmente, darà un freno alla risalita dei canoni di locazione», ha sottolineato Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it.

L’allarme

La situazione affitti per gli universitari che frequentano atenei lontani da casa appare ormai fuori controllo. A lanciare un allarme è l’Unione degli Studenti, secondo cui la situazione resta «fortemente critica, con un progressivo aumento dei canoni specialmente nei Comuni con università di medie o grandi dimensioni».

Gli studenti lanciano un nuovo appello al Governo, «che fino ad ora non ha fatto nulla per contrastare il caro affitti», lamentano i fuorisede di tutta Italia. Per questo motivo, aggiungono, è necessario che «intervenga urgentemente sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato».