I giovani della Generazione Z hanno un approccio agli appuntamenti romantici totalmente differente rispetto ai loro predecessori. Molte volte i nati tra il 1997 e il 2012 utilizzano le app di incontri per cercare di trovare l’amore, o anche solo un’avventura. E 4 su 10 non hanno mai avuto esperienze precedenti. Questo tipo di approccio alle relazioni prevede che, almeno finché non ci si incontra, si debba capire l’interesse dell’altra persona dal modo in cui scrive e da quanto e quando ci contatta.
La ricerca sull’app di incontri Hinge
Il dato è emerso da una ricerca condotta su Hinge, una popolare app di incontri che si sta diffondendo sempre di più anche in Italia e che mira a organizzare appuntamenti seri, in grado di creare legami profondi. Come ricostruisce Fanpage, Match Group, l’azienda proprietaria di Hinge, ha condotto uno studio su 15mila utenti, prendendo in esame nello specifico il comportamento della Generazione Z.
La Gen Z crede all’anima gemella
Il primo dato che è emerso riguarda l’anima gemella. I nati tra il 1997 e il 2012 sembrano essere particolarmente romantici. Rispetto ai Millennial (1980-1990), il 30% in più dei giovani della Generazione Z crede nell’esistenza di un’unica persona da amare tutta la vita giusta solo per noi. Inoltre, la stessa percentuale si ritiene ottimista per quanto riguarda l’amore.
Primo appuntamento sulle app di incontri
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca condotta su Hinge è che il primo appuntamento del 44% della Gen Z avviene proprio sulle app di incontri. Il 44% degli utenti presi in esame è arrivato sull’app senza aver mai avuto altri incontri prima. Questo comportamento può essere dovuto a diversi fattori, dalla paura del rifiuto alla pandemia di Covid-19.
La Gen Z ha paura del rifiuto
I ragazzi nati tra il 1997 e il 2012 sembrano essere terrorizzati dal rifiuto. Più di metà degli utenti Gen Z ha, infatti, svelato che la paura di essere rifiutati ha rappresentato un ostacolo nel cercare di creare una relazione. Inoltre, quasi la metà di loro non ha avuto il coraggio di iniziare la discussione su “cosa siamo”, ovvero stabilire il livello della relazione perché non in grado di iniziare ad affrontare l’argomento per paura della risposta.
Colpa della pandemia
A spingere i giovani a iscriversi ai siti di incontri per cercare l’amore è stata anche la pandemia. L’essere costretti a rimanere a casa ha creato la necessità di trovare uno strumento per instaurare relazioni. Questo atteggiamento si è protratto anche dopo la fine delle restrizioni. L’ansia di parlare dal vivo con nuove persone o l’insicurezza al primo appuntamento sono stati più evidenti per loro rispetto ai Millennial.