La settimana corta in Germania sembrerebbe un controsenso: mentre la locomotiva economica d’Europa, come molti altri Paesi, fatica a trovare manodopera, decine di aziende stanno avviando un esperimento che vedrà i dipendenti lavorare un giorno in meno. A partire da febbraio, 45 aziende e organizzazioni del Paese hanno introdottoo, per un periodo test di sei mesi, una settimana lavorativa di 4 giorni. I dipendenti continueranno a ricevere l’intero stipendio. L’iniziativa è condotta dalla società di consulenza Intraprenör in collaborazione con l’organizzazione no-profit 4 Day Week Global (4DWG).
Settimana corta significa maggior produttività?
I sostenitori dell’iniziativa sostengono che la settimana lavorativa di 4 giorni aumenterà la produttività dei lavoratori e, di conseguenza, contribuirà ad alleviare la carenza di manodopera qualificata del paese. Anche se la Germania ha una reputazione di operosità ed efficienza, negli ultimi anni la produttività è diminuita. Il motivo è presto spiegato e non c’entra nulla con un’ipotetica minor propensione al lavoro della popolazione. Negli ultimi anni, gli elevati costi energetici hanno inciso negativamente sulla produttività delle aziende che viene calcolata dividendo la produzione economica per le ore lavorate. Se le aziende riuscissero a mantenere l’attuale produzione con una riduzione delle ore lavorate dai dipendenti, ciò porterebbe naturalmente a livelli di produttività più elevati. Chi sostiene la settimana corta ritiene che i dipendenti che lavorano quattro giorni anziché cinque sono più motivati e, quindi, più produttivi.
Le ripercussioni sul mercato del lavoro
Questo modello, inoltre, potrebbe potenzialmente attirare più persone nella forza lavoro coinvolgendo coloro che non sono disposti a lavorare cinque giorni alla settimana, contribuendo ad alleviare la mancanza di manodopera.
La settimana corta sperimentata già in vari Paesi
La teoria è già stata messa alla prova fuori dalla Germania. Dal 2019, 4DWG porta avanti programmi pilota in tutto il mondo, dal Regno Unito al Sud Africa, dall’Australia all’Irlanda fino agli Stati Uniti. Oltre 500 aziende hanno partecipato a un periodo di prova e i primi risultati sembrano favorire una settimana lavorativa più breve.
Le aziende italiane e la settimana corta
In Italia 28mila lavoratori di Intesa Sanpaolo ha richiesto l’opzione della settimana corta (da 9 ore lavorative). Lamborghini alterna una settimana da 5 giorni ad una da 4 ed EssilorLuxottica ha proposto ai propri 20mila dipendenti di lavorare 4 giorni per venti settimane l’anno. Lavazza ha introdotto i venerdì brevi, beneficiando dell’uscita anticipata per quindici settimane da maggio a settembre.
La ricerca nel Regno Unito
Osservando un esperimento che ha coinvolto quasi 3.000 lavoratori nel Regno Unito, i ricercatori di Cambridge e Boston hanno scoperto che quasi il 40% dei partecipanti ha riferito di sentirsi meno stressato dopo l’esperimento e che il numero di dimissioni è diminuito del 57%. Anche i giorni di malattia sono diminuiti di due terzi. I ricercatori hanno inoltre osservato un aumento medio dei ricavi di circa l’1,4% in 56 delle 61 aziende partecipanti. La maggioranza ha espresso il desiderio di mantenere la settimana lavorativa di 4 giorni oltre la fase di test.