Da alcuni anni in Giappone è scattato l’allarme per un forte calo delle nascite e per la diminuzione dei matrimoni. Il governo sta cercando di mettere in campo tutte le misure congrue a incentivare nuove nascite e unioni, ma nulla sembra funzionare realmente. E se un tempo le nozze venivano combinate in famiglia o addirittura partecipando a feste dove gli aspiranti sposi si incontravano per trovare l’altra metà della mela, oggi si è reso necessario l’intervento dell’intelligenza artificiale.
Crisi demografica in Giappone
I dati parlano chiaro. Nel Paese nipponico non si fanno più figli e anche i matrimoni continuano a calare anno dopo anno. Nel 2023 per la prima volta negli ultimi 90 anni si sono sposate meno di 500mila coppie (489.281). Inoltre, secondo i dati governativi, lo scorso anno il numero dei nuovi nati è sceso del 5,1%, al minimo storico rispetto al 2022, a quota 758.631. Un fattore che ha provocato una riduzione della popolazione di quasi 832mila unità, compresi gli stranieri: si tratta del margine più ampio mai registrato.
L’intervento dell’intelligenza artificiale
L’utilizzo degli algoritmi per combinare i matrimoni non è nuovo in Giappone. È, infatti, già qualche anno che molte delle 47 prefetture del Paese hanno iniziato a servirsi della tecnologia per far incontrare i futuri marito e moglie. Le informazioni vengono ottenute dall’intelligenza artificiale grazie a questionari che i partecipanti accettano di compilare o dai profili presenti negli archivi delle agenzie matrimoniali.
Risultati soddisfacenti
I primi risultati di questa sperimentazione sono considerati soddisfacenti. Secondo quanto riferito dai media locali, nella prefettura di Saitama, che ha adottato il sistema nel 2018, 139 coppie si sono sposate grazie all’aiuto degli algoritmi. In virtù di ciò il governo ha annunciato che sosterrà con piani di finanziamenti le prefetture che organizzano questo tipo di eventi.