Voto storico del parlamento giapponese che consente alle coppie divorziate, a partire dal 2026, di condividere la custodia dei figli. Fino ad oggi nel Paese del Sol Levante la custodia viene affidata a un genitore solo, generalmente la madre, condizione che impedisce all’altro genitore avere voce in capitolo sulla gestione e sulla vita dei figli. Il Giappone era l’unico paese del G7 – il gruppo informale di sette fra i Paesi più democratici e industrializzati del mondo – a non vedere riconosciuto il concetto legale di affidamento congiunto.
Affidamento dei figli: lo stato di fatto in Giappone
La maggior parte dei divorzi in Giappone avviene in modo “consensuale”: entrambe le parti firmano un documento mettendo fine reciprocamente al matrimonio. La coppia, in questi casi, è libera di decidere le modalità di custodia e visita dei figli. Ma se le due parti vanno in tribunale, il giudice assegna l’affidamento a un solo genitore. Un sistema che ha sempre sollevato le critiche dei genitori divorziati che lamentano di venire allontanati dai propri figli e del tutto esclusi dalla loro vita.
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Cosa cambia in Giappone per le coppie divorziate
Ora, grazie al voto della camera alta del parlamento nipponico, per le coppie divorziate l’affidamento condiviso di figli e figlie diventa una possibilità: i genitori potranno cercare un accordo e scegliere tra l’affidamento congiunto o quello esclusivo. Nel caso non riuscissero a trovare un’intesa, la palla passerà al tribunale della famiglia che deciderà sulla base dei singoli casi. Se opterà per l’affidamento condiviso, entrambi i genitori si dovranno far carico delle spese relative ai figli così come saranno tenuti ad accordarsi su come gestire la loro salute e gli studi, prendendo in comune le decisioni per il bene dei minori.
Non tutti appoggiano la modifica: penalizza le donne abusate
In Giappone il nuovo disegno di legge sull’affidamento congiunto non piace tuttavia a tutti: secondo i difensori dei diritti femminili, le donne che hanno accusato i mariti di violenza domestica si troverebbero costrette a mantenere legami con loro. “Se si introduce il sistema di affidamento congiunto, le vittime di violenza domestica e i bambini vittime di abusi saranno sotto il controllo dei violenti e non potranno scappare”, ha dichiarato l’avvocato Harumi Okamura secondo quanto riporta la BBC.