Quanto è importante la diagnosi per la salute delle persone? E come l’Intelligenza artificiale sta cambiando l’assistenza sanitaria? A queste domande risponde uno studio pubblicato sul British Medical Journal in occasione della Giornata Mondiale della Salute, un evento globale di sensibilizzazione celebrato ogni anno il 7 aprile e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e da altre organizzazioni correlate.
Che cosa è la Giornata Mondiale della Salute
La Giornata Mondiale della Salute è stata celebrata per la prima volta il 7 aprile del 1950, un anno dopo la costituzione dell’Oms. Da allora, ogni anno in questa data l’Organizzazione mondiale della sanità e i suoi partner mettono in evidenza diverse questioni di salute globale, tra cui la salute mentale, la sicurezza alimentare, l’attività fisica e l’importanza della prevenzione e della diagnosi.
Ancora troppi errori diagnostici
Argomenti importantissimi, se si pensa che, per esempio, gli errori diagnostici portano alla disabilità permanente o alla morte circa 800mila americani ogni anno. La stima è riportata nello studio pubblicato sul British Medical Journal, dove però si ribadisce anche che le nuove tecnologie potrebbero aiutare a risolvere il problema degli errori diagnostici.
Infatti, confrontando le performance di 20 medici internisti esperti con quelle di un Large Language Model, cioè un modello di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno osservato che la tecnologia ottiene una accuratezza diagnostica quasi due volte superiore rispetto ai medici.
Salute e diagnosi, il ruolo dell’intelligenza artificiale
Una diagnosi corretta può rivelarsi decisiva per la vita di una persona. Tuttavia, gli errori diagnostici sono ancora tanti. Un altro studio, condotto su quasi 2.500 cartelle cliniche e pubblicato sulla rivista scientifica Jama Internal Medicine, ha messo in evidenza che nel 23% dei casi si era verificata una diagnosi mancata o ritardata, il 17% di questi errori ha causato danni temporanei o permanenti ai pazienti.
Da qui l’importanza delle nuove tecnologie. “L’Intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’assistenza sanitaria migliorando le metodologie di diagnosi e trattamento, e consentendo di migliorare la precisione e la tempestività delle diagnosi e conseguentemente la qualità di vita dei pazienti”, spiega Marzio Ghezzi, amministratore delegato di Mia-Care, azienda specializzata nella creazione di piattaforme cloud-native e applicazioni digitali nell’ambito del digital health.
L’intelligenza artificiale migliora le diagnosi
Le sue parole sono confermate da uno studio pubblicato sulla rivista Science il cui scopo era identificare diverse diagnosi per oltre 300 casi clinici complessi, che rappresentavano sfide diagnostiche e terapeutiche particolari. Confrontando le performance di 20 medici internisti esperti, con circa nove anni d’esperienza, con quelle di un Large Language Model, quest’ultimo si è rivelato essere quasi due volte più accurato dei medici nella diagnosi, rispettivamente il 59,1% contro il 33,6%.
Inoltre, le performance dei medici hanno mostrato un miglioramento quando è stata utilizzata l’intelligenza artificiale nel processo diagnostico.
Salute e diagnosi, come lavora l’intelligenza artificiale
Analizzando grandi set di dati provenienti da diverse fonti, come più cartelle cliniche digitali e database di strutture sanitarie, l’intelligenza artificiale è in grado di identificare tendenze e modelli che aiutano i medici nella diagnosi e a volte anche nella prevenzione di malattie. Questo non significa che l’IA può sostituire le competenze umane, ma può integrarle.
Un modo attraverso il quale gli algoritmi possono aiutare nella diagnosi è quando bisogna ricostruire la storia sanitaria di un paziente. Farlo non è semplice, specie se il fascicolo sanitario di quella persona non è completo.
Un “gemello digitale” per ogni paziente
Da qui nasce l’idea di un Digital Human Twin o gemello digitale, che offre la possibilità di integrare in un’unica piattaforma digitale l’intera storia clinica dei pazienti, facilitando la condivisione dei dati tra diversi professionisti medici, consentendo di approfondire specifiche problematiche mediche e di mantenere una traccia storica delle condizioni di salute di una persona nel tempo.
Inoltre, in questo modo è possibile anche confrontare le storie cliniche di più pazienti al fine di individuare il trattamento più efficace per patologie simili.
Un simile progetto è stato messo a punto dal Centro Diagnostico Italiano. “Il nostro Digital Human Twin, abilitato grazie alla tecnologia di Mia-Care, raccoglie e mette in comunicazione tra loro tutte le informazioni disponibili all’interno del CDI, con un’integrazione totale di dati anche molto diversi tra loro come tabelle di numeri, immagini, video, tracciati e referti testuali”, spiega Alessandro Maiocchi, Innovation Hub Director di Centro Diagnostico Italiano e Bracco.
Salute e intelligenza artificiale: il dibattito etico
Certo, le sfide della tecnologia nel campo della sanità non sono facili. Addestrare l’Intelligenza artificiale richiede un’enorme quantità di dati, i quali spesso contengono informazioni strettamente personali. Da qui il dibattito etico sulla sicurezza dei dati, che ha portato l’Unione Europea a intervenire sulla questione dedicandovi diversi articoli dell’AI Act approvato il 13 marzo scorso.
Una soluzione al problema potrebbe essere l’uso di dati sintetici che, replicando accuratamente le caratteristiche e i comportamenti dei dati reali, ne conservano le informazioni significative, ma allo stesso tempo, essendo generati artificialmente, sono privi di informazioni sensibili. Questo ultimi potrebbero consentire di processare, esaminare e condividere informazioni in maniera sicura e quindi garantendo la privacy degli individui.