L’intelligenza artificiale sta entrando a far parte sempre di più delle nostre vite, ma in molti sembrano essere spaventati dai suoi effetti negativi. In particolare, il timore è che alcuni lavori, oggi svolti dagli esseri umani, possano presto essere esercitati dall’intelligenza artificiale. Se da una parte è vero che alcuni mestieri potranno in futuro essere sostituiti, dall’altra ci sono però alcune attività che la IA difficilmente potrà svolgere, alcune attitudini che sono prettamente umane, che un’intelligenza artificiale per quanto evoluta potrà forse soltanto simulare, e che vanno nella direzione dell’unicità, della creatività, dell’umorismo e dell’empatia.

I ruoli di leadership

I ruoli di leadership richiedono prima di tutto una visione. Il pensiero strategico, il processo decisionale, la capacità di motivare, ispirare e costruire team e lo sviluppo di sistemi etici sono aree di forza in cui l’IA ha ancora dei limiti che potrebbe non eliminare mai.

Professioni creative e intelligenza artificiale

I lavori artistici si basano fortemente sulla creatività umana, sulle emozioni e sull’interpretazione soggettiva. L’intelligenza artificiale può cercare di assumere il controllo delle nostre funzioni dell’emisfero sinistro, ma per quanto riguarda l’emisfero destro, quello delle emozioni e della creatività, sarà sempre nostro. Anche se prodotti del tutto simili a opere d’arte possono ormai essere realizzati con pochi click, l’anima che possono esprimere musicisti, scrittori e pittori difficilmente potrà essere frutto di un algoritmo.

Le professioni sanitarie

Gli operatori sanitari, come medici, infermieri, chirurghi e psicologi combinano conoscenze mediche, giudizio clinico, empatia e tocco umano e intuizioni. Sebbene l’intelligenza artificiale possa aiutare e arricchire la diagnostica e le raccomandazioni terapeutiche, non può sostituire l’aspetto umano dell’assistenza sanitaria.

Ricerca e sviluppo: l’intelligenza artificiale non ha l’intuito

La ricerca scientifica implica l’esplorazione dell’ignoto, la curiosità, la formulazione di ipotesi e la sperimentazione costante. Allo stato attuale l’IA è sicuramente in grado di mettere insieme ed elaborare quantitativi di dati impressionanti, ma difficilmente potrà sostituirsi alla componente discrezionale e imprevedibile, al genio che risiede in molte intuizioni che guidano la ricerca.

Lavori sociali e intelligenza artificiale

Gli assistenti sociali che si occupano di situazioni umane diverse, imprevedibili e spesso improvvise che richiedono un alto grado di intelligenza emotiva, adattabilità e giudizio etico troveranno nell’IA uno strumento semmai utile ma non una minaccia.

Assistenti agli anziani e ai disabili

Con l’invecchiamento della popolazione, sorgeranno nuovi e inesplorati bisogni. Fornire assistenza a un numero maggiore di persone con esigenze uniche, tra cui l’assistenza nelle attività quotidiane, richiede empatia, pazienza e adattabilità che l’intelligenza artificiale attualmente non è in grado di fornire. Tuttavia, l’IA può essere uno strumento prezioso per migliorare la qualità dell’assistenza fornita agli anziani e ai disabili. Ad esempio, può aiutare a monitorare la loro salute, fornire assistenza virtuale e migliorare la comunicazione tra i pazienti e gli operatori sanitari.

Insegnamento e formazione

Sebbene l’intelligenza artificiale possa essere sfruttata per portare miglioramenti nel campo dell’istruzione, difficilmente potrà sostituire il lato umano dell’insegnamento e della formazione. Potrà tuttavia essere utilizzata per migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti e semplificare il lavoro degli insegnanti.

Mestieri pratici molto specializzati

Elettricisti, idraulici e artigiani in genere possiedono abilità pratiche e adattabilità a situazioni specifiche che l’IA difficilmente potrà affrontare. L’IA potrà avere tuttavia un ruolo importante per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificare alcune attività ripetitive e noiose, come la gestione degli ordini e la pianificazione del lavoro.