Sono passati 95 anni da quando Topolino e Minnie fecero la loro prima comparsa nel mondo dei fumetti e dei cartoni animati. Ora, quelle prime versioni originali in bianco e nero dei due topi più famosi della storia, diventano di pubblico dominio.

Infatti, sono scaduti i diritti di copyright e, d’ora in poi, chiunque potrà adattarli a proprio piacimento e riproporli sulla stampa, sul palcoscenico o sullo schermo senza rischi di azioni legali e senza dover pagare royalties.

Migliaia di opere libere dal copyright

Topolino e Minnie sono solo due dei personaggi che da oggi sono liberi dal copyright. Sono, infatti, migliaia le opere pubblicate nel 1928 e che dal 2024 diventano di pubblico dominio.

Tra queste, ci sono la versione teatrale di Peter Pan di J.M. Barrie, i romanzi L’Amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence e Orlando di Virginia Woolf, l’originale in tedesco di Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e L’Opera da Tre Soldi di Bertold Brecht.

Da questo momento, tutte queste opere – e molte altre – potranno essere lette, visionate o ascoltate gratis su piattaforme web come quelle di Google, ma si potrà anche dar vita a nuove versioni.

Topolino diventa star dell’horror?

Non è la prima volta che succede. Nel 2021 a essere liberato dal copyright fu Winnie the Pooh, il popolare orsetto creato da Alan Alexander Milne e diventato una delle più redditizie franchise della Disney. Con lui, tanti altri amici del Bosco dei Cento Acri.

Dalla prima “infornata” era però rimasto fuori Tigro, apparso per la prima volta nel racconto del 1928 The House at Pooh Corner. Ora anche lui potrebbe unirsi all’orso di pezza più tenero del mondo trasformato in un mostro cannibale armato di mazza in un nuovo film dell’orrore della serie Winnie the Pooh: Blood and Honey. Il primo episodio è uscito su Peacock l’anno scorso e il sequel è in programma per febbraio.

La battaglia di Disney per Topolino

Capiterà lo stesso al minaccioso Topolino di Steamboat Willie? Per quanto riguarda il famosissimo topo, già in passato la Disney si era battuta per il copyright. Aveva, infatti, difeso a oltranza il diritto d’autore spingendo perché venisse approvata la legge del Congresso che nel 1998 ha prorogato di vent’anni, da 75 a 95, le protezioni previste dalle norme sul diritto d’autore.

All’epoca, i detrattori soprannominarono la legge “il Mickey Mouse Protection Act“. Ora, però, i 95 anni sono passati e Topolino e Minnie diventano di pubblico dominio.

Ma attenzione: la Disney hà già precisato che a scadere è solo il copyright sulla prima versione del topo: naso a punta da ratto, occhi senza pupille, lunga coda. Tutte le altre versioni di Topolino resteranno protette, quindi anche quella dove appare con i pantaloncini rossi e i guanti bianchi, come lo conosciamo oggi.