Il luogo comune secondo cui con il passare degli anni si diventa più saggi viene messo in discussione dalla scienza. Judith Glück, psicologa dell’Università di Klagenfurt (Austria), ha condotto una revisione degli studi che collegavano l’età avanzata a un’ipotetica “maturità” del comportamento e dello spirito e i risultati vanno in un’altra direzione. Nonostante le rappresentazioni comuni nella cultura popolare, la studiosa afferma che “le relazioni statistiche tra saggezza ed età cronologica non sono forti“.

Saggezza legata alle esperienze di vita

Per diventare più saggi, purtroppo, invecchiare non basta. Nel suo articolo pubblicato su “Current Opinion in Psychology”, la professoressa Glück dichiara che “non esiste una traiettoria universale per lo sviluppo della saggezza”, ma sono piuttosto “esperienze di vita” a determinarne lo sviluppo: tali esperienze, tuttavia, non riguardano solo le persone anziane.

anziana

“Non tutti gli individui molto saggi sono anziani”

“Se e quanto gli individui progrediscono verso la saggezza dipende dalle costellazioni individuali di esperienze di vita e dalle risorse intrapersonali e interpersonali – dice la psicologa -. L’esperienza di vita accumulata è un fondamento importante per la saggezza, ma non tutti gli individui molto saggi sono vecchi e molti individui anziani non sono particolarmente saggi.”

Riflettere sulle esperienze di vita è fondamentale

Il modo in cui le persone riflettono sulle esperienze di vita e ciò che ne ricavano può essere più cruciale per lo sviluppo della saggezza rispetto alle esperienze stesse. Secondo la revisione degli studi, le caratteristiche della saggezza includono la compassione (essere in grado di entrare in empatia con qualcuno che soffre) e l’“autotrascendenza”, descritta come “l’evaporazione dei confini personali” in senso spirituale. La saggezza è anche “una risorsa per affrontare sfide come la solitudine”, soprattutto in età avanzata, afferma Judith Glück.

Lo stereotipo del “vecchio saggio”

Il cinema è spesso ricorso alla figura del “vecchio saggio”, da Gandalf del Signore degli Anelli, a Silente di Harry Potter fino a di Obi-Wan Kenobi di Star Wars. E nell’immaginario si è portati a pensare che le persone anziane siano portatrici di un pensiero più elevato, forse meno soggetto ai piccoli calcoli e alle meschinità.

Se in certi casi questo può essere vero, anche il senso comune ci suggerisce che non si può generalizzare. Oltretutto, la saggezza può anche diminuire con l’avanzare dell’età per obiettivi limiti fisiologici, essendo gli anziani meno inclini a gestire problemi complessi o a controllare le emozioni in situazioni stressanti.