“Le donne senza velo che scendono in strada saranno perseguite“. L’Iran mostra il suo volto più duro annunciando una nuova stretta sull’hijab, obbligatorio nella Repubblica islamica dal 1979, con l’avvio dell’operazione Nour, che in italiano significa luce.
L’annuncio della stretta sul velo
È stato il capo della polizia di Teheran, Abasali Mohammadian, a lanciare il monito annunciando “misure severe” verso chiunque osi sfidare le autorità sui copricapi. Mohammadian ha tenuto a precisare che l’operazione Nour è stata avviata seguendo la volontà delle personalità religiose del Paese e arriva a pochi giorni dal discorso della guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamanei, che ha ricordato che tutte le donne devono rispettare l’uso del velo, qualunque sia il loro credo.
Le proteste per Mahsa Amini
La nuova stretta ha di colpo spazzato via oltre un anno e mezzo di proteste iniziate a fine settembre del 2022 con la morte di Mahsa Amini, la giovane curdo-iraniana massacrata mentre era in custodia della polizia morale perché non avrebbe indossato correttamente il velo islamico. Una morte che ha scosso anche le diplomazie occidentali e che ha fatto nascere un movimento di protesta, tra attivisti e studenti, spesso e più volte stroncato nel sangue, con arresti, torture e condanne a morte. I casi che fecero più scalpore furono quelli di Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard, giustiziati a dicembre 2022 con una sentenza di colpevolezza per “moharebeh”, il reato di “inimicizia contro Dio”, e quello di Armita Geravand, 16 anni, che nell’ottobre 2023 venne picchiata a morte dalla polizia iraniana perché non portava l’hijab: in un video la si vedeva salire nella metropolitana della zona sud di Teheran con un’amica, a capo scoperto. Ne è uscita incosciente, portata via in barella per morire dopo un mese di coma.
Cosa ne pensano gli iraniani
La stretta annunciata sarebbe però in controtendenza con l’opinione generale degli iraniani. Secondo molti sondaggi d’opinione, tra cui quello del quotidiano riformista Shargh, circa l’84% degli intervistati si è detto infatti contrario all’obbligo dell’hijab. Malgrado l’annuncio della polizia, per le strade della capitale iraniana si continuano a vedere un gran numero di donne senza hijab. Molte di loro sono state arrestate o hanno avuto scontri con le forze dell’ordine nel centro di Teheran. Parallelamente non sono mancate le proteste sui social, in particolare degli attivisti, che hanno definito “illegale” l’operazione luce, anche in considerazione del fatto che il disegno di legge su ‘castità e hijab’ non è stato ancora ratificato dal Parlamento e dunque non è ancora legge.
Cosa prevedere la nuova legge sul velo
Il testo prevede che le donne sorprese a capo scoperto saranno perseguite e condannate tra l’altro ad essere private dei servizi sociali. Chi sarà sorpresa con i capelli al vento dovrà anche pagare una multa, le sarà vietato di lasciare il Paese e non potrà usare i social network. In casi particolari, verrà contemplato anche l’arresto. Alcuni parlamentari hanno chiesto che alle donne senza velo vengano prelevati dai loro conti in banca e a loro insaputa ingenti somme di denaro come multa.
I diversi tipi di velo
Nella religione islamica sono previsti diversi tipi di velo. Quello che lascia più scoperto il volto è lo hijab, una sciarpa che copre i capelli, il collo e a volte anche le spalle. Il chador, invece, è un mantello lungo fino ai piedi, che le donne iraniane indossano quando sono fuori casa. Il niqab è un velo che copre anche il viso, ma non gli occhi. Infine, c’è il burqa, che copre completamente il corpo, con una griglia di tessuto all’altezza degli occhi,