La battaglia per la presidenza Usa si gioca anche in termini di statura dei candidati e non soltanto in termini politici ma di veri e propri centimetri. Se venisse eletta, la candidata democratica Kamala Harris, a parte diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti, sarebbe fra i leader più bassi della Casa Bianca di sempre. A batterla sarebbe soltanto il quarto presidente Usa James Madison, che con i suoi 162 centimetri, resta il più “piccolo” leader della Storia americana ed è ricordato per essere stato il padre della Costituzione. A novembre la minuta candidata democratica se la dovrà vedere con il metro e 90 cm di Donald Trump.

Il metro e 63 cm di Kamala Harris

La vice di Joe Biden è stata ufficialmente designata candidata del Partito Democratico per le elezioni presidenziali in programma a novembre. Sebbene la sua altezza non sia menzionata su Wikipedia, una pagina dell’Enciclopedia Britannica la riporta alta 1 metro 57 cm, anche se lei ha sostenuto di raggiungere 1,63 cm. Se venisse eletta diventerebbe la seconda presidente più bassa da quando George Washington – alto ben 1 metro e 98 cm – assunse l’incarico nel 1789.

Kamala Harris

Quanto gioca l’altezza dei candidati nelle elezioni Usa

La statura dei candidati, secondo le statistiche, gioca un ruolo cruciale nel determinare se saranno scelti come prossimi presidenti. Non soltanto l’altezza media dei presidenti degli Stati Uniti è piuttosto elevata: circa 1 metro 80 cm. Ma risulta che due terzi dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti che hanno conquistato la maggioranza del voto popolare fossero più alti dei loro rivali.

Perché i più alti vincono? Un retaggio del regno animale

Difficile spiegare il perché di questa prevalenza dei leader più alti. Secondo alcuni esperti, nel genere umano entrano in gioco istinti primordiali quando si tratta di selezionare i propri leader: un po’ come nel regno animale, dove i maschi più grandi solitamente guidano il branco perché sono più abili a sopraffare i rivali.

Il leader percepito “più alto” del cittadino

Gregg Murray, professore di scienze politiche all’Università di Augusta, ha condotto nel 2011 uno studio in cui ha chiesto a 467 studenti americani e stranieri di disegnare fianco a fianco una figura che rappresentasse il loro concetto di “cittadino tipico” e di “leader nazionale ideale” prima di chiedere loro di disegnare entrambe le figure insieme. Il 64 percento ha disegnato il leader più alto del cittadino.

I candidati più alti nella storia delle presidenziali Usa

Ciò si riflette nella maggior parte delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. In totale, quasi sei su 10 (58 percento) dei candidati vincitori del collegio elettorale erano più alti dei loro avversari. Ma se si considera chi ha ottenuto il maggior numero di voti in assoluto, ovvero il cosiddetto “voto popolare”, due terzi dei candidati vincitori (il 67%) erano più alti dei loro avversari.

Kamala Harris

Abraham Lincoln, con i suoi 193 centimetri, fu uno dei presidenti più alti degli Stati Uniti: in quel caso “incombeva” sul suo secondo avversario, Stephen A. Douglas, che era alto solo 163 centimetri. Franklin D. Roosevelt (alto 1,88 m) fu l’unico presidente a rimanere in carica per più di due mandati e a battere altri quattro candidati, solo uno dei quali (Wendell Willkie) era più alto di lui di un centimetro e mezzo.  In tempi più recenti, nel 2008, con i suoi 185 centimetri anche Barack Obama era notevolmente più alto del suo avversario repubblicano di 173 centimetri, John McCain.