Kamala Harris potrebbe diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti d’America. Joe Biden ha infatti annunciato il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e ha assicurato tutto il suo sostegno alla sua vice. Immediata la reazione del candidato repubblicano, Donald Trump, che ha detto: «Lei è più facile da battere».

Presidenziali Usa, Biden si ritira

Il ritiro di Biden era nell’aria da giorni. «È stato il più grande onore della mia vita servire come presidente», ha fatto sapere in una nota pubblicata sul social network X, «e anche se era mia intenzione cercare la rielezione, credo che sia nel miglior interesse del mio partito e del Paese di ritirarmi e concentrarmi solamente sui miei compiti come presidente per il resto del mandato».

Kamala Harris: «Batterò Trump»

Il presidente Usa ha poi aggiunto: «Sosterrò Kamala Harris affinché sia il candidato del nostro partito quest’anno». Immediata la reazione della vicepresidente, che ha commentato: «Sono onorata dell’endorsement di Joe Biden, mi guadagnerò la nomination e batterò Trump».

Ha aggiunto: «Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America. E io ho bisogno di voi in questa battaglia». La risposta è stata immediata: in poche ore le donazioni per i democratici hanno raggiunto 46,7 milioni di dollari.

Usa, cosa succede adesso

Kamala Harris non è l’unica ad ambire alla presidenza. Nel caso che per stabilire chi sarà il candidato dei democratici si tengano le mini primarie, come auspicato nei giorni scorsi dall’ex speaker della Camera Nancy Pelosi e da Barack Obama, potrebbero scendere in campo alcuni governatori come Josh Shapiro della Pennsylvania, J.B. Pritzker dell’Illinois, Tony Evers del Wisconsin e Andy Beshear del Kentucky.

Anche il senatore indipendente della West Virginia, Joe Manchin, potrebbe voler correre per la presidenza come democratico, mentre Robert F. Kennedy Jr ha invitato invece gli elettori a unirsi e appoggiare la sua candidatura da indipendente. Kamala Harris, comunque, è sicura: «Sono l’unico candidato che può battere Donald Trump».

Chi è Kamala Harris

Prima donna nera eletta procuratore distrettuale e poi procuratore generale nella storia della California, Kamala Harris è la donna dei primati. Infatti, è stata anche prima donna di colore e prima indiana-americana a essere eletta senatrice e poi a diventare vicepresidente degli Stati Uniti d’America.

Il suo nome, Kamala, è un omaggio alle sue origini indiane: si tratta, infatti, dell’altro nome della dea indù Lakshmi, usato per rappresentare l’emancipazione della donna in India.

La battaglia contro il gender gap

Laureata in Scienze politiche ed Economia alla Howard University, il prestigioso college storicamente nero di Washington, dal 1990 è avvocato. Da assistente procuratore distrettuale a Oakland si è occupata di crimini sessuali.

Amica di Barack Obama, ha lottato contro le differenze di genere, la pena di morte, le disuguaglianze sociali e l’eccessiva violenza della polizia.

Nel 2016 l’elezione a senatrice degli Stati Uniti. Sotto la presidenza di Joe Biden è poi diventata vicepresidente. Durante il suo mandato, si è occupata soprattutto di riforma della giustizia penale, assistenza sanitaria, immigrazione e diritto di voto.