Dopo ben 18 anni il caso di Chiara Poggi è stato riaperto e per la mamma della vittima, uccisa nella sua casa di Garlasco il 13 agosto 2007, si riapre un calvario. Nonostante Alberto Stati sia stato condannato in via definitiva nel 2015, Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e 19enne all’epoca dei fatti, è stato ora iscritto nel registro degli indagati.

La reazione della mamma di Chiara Poggi

Raggiunta al telefono dai giornalisti, la mamma di Chiara Poggi ha così commentato con scoramento e voce sofferta: «Non abbiamo nulla da dire, lo abbiamo saputo dal telegiornale». Un calvario che si riapre per la famiglia di Chiara Poggi? «Immagini lei», sono le uniche parole che ha aggiunto.

Il papà di Chiara: «Rimasti di sasso»

«Dopo diciotto anni sia io che mia moglie che nostro figlio pensavamo che fosse finita». A dirlo, intervistato da Repubblica, Giuseppe Poggi, dopo la notizia che un amico del figlio è ora indagato. Poi ha affermato: «Siamo rimasti di sasso, nessuno ci aveva detto niente». Per il papà di Chiara, «non è il momento di azzardare dei ragionamenti. Non vogliamo farlo, siamo sempre stati prudenti e misurati, fin dal primo giorno. Abbiamo atteso per anni che la verità giudiziaria sulla morte di nostra figlia venisse a galla e fosse scritta. In modo definitivo. In questa fase ogni nostra dichiarazione sulle novità emerse potrebbe essere strumentalizzata». Poi ha spiegato: «Ritrovarsi di nuovo immersi in questa storia non ci fa bene. È come una ferita mai completamente cicatrizzata che all’improvviso si riapre. Brucia».

Il caso di Chiara Poggi non è chiuso

Un mese fa, quando giunse la notizia che anche la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva respinto l’ultimo ricorso di Alberto Stasi, in carcere dalla fine del 2015 per scontare 16 anni, mamma Rita sperava che fosse finalmente finita. Che dopo le prime due assoluzioni ribaltate dalla Cassazione, dopo la condanna confermata e resa definitiva e dopo ben tre tentativi di riaprire il caso, non dovesse trovarsi più a commentare un nuovo sviluppo. Si sbagliava: l’ultima pagina di questo intricato caso giudiziario deve ancora essere scritta.

Sempio già indagato nel 2016

Due giorni prima di Natale 2016 era successa una cosa simile, quando era uscita la notizia che Sempio era stato indagato (inchiesta poi velocemente archiviata) dalla Procura e che il Pg di Milano aveva chiesto una revisione del processo ad Alberto Stasi. «L’ho saputo dai telegiornali», aveva spiegato anche allora. «Per una volta potevamo passare un Natale tranquillo e invece non ci è consentito neanche quest’anno», aveva osservato, aggiungendo solo pochi giorni dopo «per noi non c’è mai pace».