Mi ricordo ancora il primo appuntamento con mio marito: dopo cena in un pub. Se da un lato ero felice, dall’altro ero un po’ agitata. «E se non gli piaccio?», «Se poi non mi chiede di vederci un’altra volta?» erano i classici dubbi che mi ronzavano in testa. Ma, soprattutto, temevo il momento dell’ordinazione in cui avrei detto: «Per me un succo di pera». Sì, lo confesso: sono astemia. E bere non mi piace proprio, quindi non riesco neanche a fare finta. Ma se in quella serata di circa 20 anni fa avrei voluto solo scomparire (per fortuna poi l’appuntamento è andato bene), adesso mi sento una figa: posso ordinare con orgoglio il mio succo di pera.
Cosa sono i dry dating
Perché? Che cosa è cambiato? Dopo anni in cui soprattutto noi Millennials abbiamo considerato l’alcol un grande “alleato” nei primi incontri, utile a rompere il ghiaccio, creare un momento di convivialità, tenere a bada l’ ansia, adesso i ragazzi della Generazione Z ribaltano la situazione e lanciano la moda del dry dating. Significa letteralmente “appuntamento sobrio” e consiste nel trovare soluzioni alternative alla classica prima uscita al bar per un aperitivo o per un drink dopo cena. La tendenza è stata riscontrata anche dagli ultimi dati della app di incontri Tinder: tra i membri di età compresa tra i 18 e i 25 anni nel 2023 l’interesse per i drink, una delle categorie che è possibile utilizzare come filtro per cercare l’anima gemella, è diminuita del 53% rispetto all’anno precedente.
Anche secondo Tinder sono il futuro
Sembra quindi che al posto dell’alcol, che ha la capacità di farci sentire temporaneamente come la versione più brillante e sexy di noi stessi, stiano prendendo piede gli appuntamenti sobri, una scelta consapevole e un modo per analizzare la situazione e il partner senza la foschia di un drink di troppo. Esattamente quello che emerge nel report The Future of Dating 2023 di Tinder, secondo cui una delle caratteristiche che i ragazzi single oggi cercano sempre più spesso, soprattutto nelle relazioni, è l’autenticità. E, a volte, esagerare con il bere per provare a stemperare la tensione può portare a incontri poco spontanei. Più del 25% degli utenti Gen Z dell’app, infatti, afferma di bere meno durante gli appuntamenti rispetto all’anno scorso e il 72% ammette di bere solo occasionalmente o di non bere affatto.
Impazzano in tutto il mondo
Strano? Basta guardare quanti milioni di visualizzazioni hanno i video su TikTok raccolti sotto l’hashtag #soberparty, in cui le ragazze si riprendono in discoteca mentre ballano senza drink in mano. Oppure dare un’occhiata a quello che succede negli altri Paesi. A Manhattan l’ultima moda sono i “sober club”, club super esclusivi dove si gioca a carte, si legge, si chiacchiera, ma guai a bere. A Stoccolma, pur essendo la Svezia al top delle classifiche per il consumo di alcol, è pieno di “sober parties” in cui ci sono severe regole di comportamento: per entrare è obbligatorio un test all’etilometro, che deve risultare negativo. E avete mai sentito parlare dei Morning Gloryville? È un’iniziativa nata già nel 2013 nel Regno Unito, un rave mattutino senza droghe né alcol, che adesso sta spopolando in tutta Europa.
Perché i dry dating piacciono così tanto
Ma cerchiamo di capire perché i dating zero alcol vanno così di moda. «Sicuramente c’è un tema economico: gli appuntamenti sono costosi. Tanto che Thursday, un competitor di Tinder in America, ha deciso di stringere accordi con alcuni locali per fare prezzi scontati e invogliare ad andare nei bar e nei ristoranti al primo appuntamento» spiega Alice Avallone, etnografa digitale. Lo conferma Anna, 24 anni, di Torino: «Gli appuntamenti sobri fanno risparmiare denaro e tempo. Una passeggiata lungo il fiume all’ora di pranzo ti dirà tutto ciò che devi sapere» ride.
È una tendenza che va forte tra i ragazzi
«Ma c’è anche un motivo più profondo alla base di questa moda: quando si parla di benessere fisico e mentale, la Gen Z è molto più esperta e lucida dei Millennials. È una generazione ipersensibile, anti-ribelle, molto attenta alla propria salute, soprattutto dopo la pandemia» continua l’esperta. «E proprio perché sono così sensibili e non vogliono prendere fregature in amore, questi ragazzi preferiscono restare lucidi, consapevoli, a contatto con la realtà». Le fa eco Anna: «Il bello di questi appuntamenti è proprio la partecipazione emotiva: siamo tutti più in sintonia con noi stessi e con chi ci circonda». Anche se quest’ansia di controllo ha un risvolto non sempre positivo. «Siamo passati dal bere per l’ansia di non sembrare impacciati, al non bere per “l’hangxiety”, cioè lo sbatti che si può provare la mattina dopo una sbronza nel timore sia delle conseguenze fisiche sia soprattutto di quelle social, del tipo: “Oddio, mi avranno forse ripreso e pubblicato su Instagram mentre dicevo o facevo scemenze?”» spiega Anna.
I dry dating dureranno
Lo so, sono di parte, ma credo che questa tendenza abbia più lati positivi e sia destinata a durare. «Intanto è inclusiva, come sono i ragazzi della Gen Z: non ti fa sentire una sfigata quando ordini una limonata perché azzera il giudizio verso chi non beve» conclude Alice Avallone. Poi ha aumentato le opzioni analcoliche nei menu dei bar, dove sempre più spesso compaiono squisiti “mocktail”, cocktail analcolici. Che, guarda caso, hanno attirato l’attenzione anche della top Bella Hadid, co-fondatrice di Kin Euphorics che produce bevande analcoliche in lattina. Anche se, datemi retta, il succo di pera ha sempre il suo fascino.