Nonostante le proiezione demografiche per i prossimi anni prevedano il calo del numero dei giovanissimi residenti in Italia, la recente indagine Istat “Bambini e ragazzi 2023” lascia aperta la speranza a una ripresa demografica. Almeno nelle intenzioni. Perché dei giovanissimi intervistati, di età compresa tra gli 11 e 19 anni, il 74,5% vede il proprio futuro in coppia e molti pensano al matrimonio (72,5%). Desidera avere figli il 69,4%. Di questi, precisa l’Istat, soltanto l’8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli.

A che età il primo figlio?

Nello specifico, il 65% dei giovanissimi pensa di avere un figlio entro i 30 anni (il 14,6% prima dei 26 anni) e solo il 2,6% colloca la nascita del primo figlio dopo i 35 anni. Per le ragazze la quota di coloro che pensa di avere il primo figlio entro i 30 anni raggiunge il 71,6%. Nel 2022 l’età media delle madri al primo figlio è di 31,6 anni.

Tra gli stranieri si evidenziano percentuali più alte di ragazzi e ragazze che vogliono diventare genitori prima dei 30 anni e, in particolare, di coloro che collocano la nascita di un figlio tra i 20 e i 25 anni.

Tra i ragazzi italiani l’11,4% pensa di diventare padre entro i 25 anni, tra gli stranieri la quota sale al 19%. Per le ragazze italiane la percentuale di coloro che si vedono madri entro i 25 anni è del 16,6%, tra le straniere del 26,2%. Man mano che ci si avvicina però alle età indicate, l’incidenza di coloro che pensano di avere figli tra i 20 e i 25 anni diminuisce, passando dal 16,3% degli 11-13enni al 10,5% dei 17-19enni.

Il numero (ideale) dei figli

Per quanto riguarda il numero di figli, le intenzioni espresse dai giovanissimi sono concentrate sull’ideale dimensione dei due figli. Il dato, sottolinea Istat, conferma quanto già emerso da precedenti indagini, ossia che in Italia il desiderio di maternità è pressoché stabile nel tempo. Le risposte fornite dalle nuove generazioni rappresentano quindi la conferma che una ripresa della natalità nel nostro Paese è possibile, a patto naturalmente che i desideri espressi possano tradursi in realtà.

Per le ragazze l’incidenza di coloro che vogliono tre o più figli è più elevata di quella che si rileva per i ragazzi: 20,7% contro 15,6%. Sia tra gli italiani sia tra gli stranieri sono comunque le ragazze a desiderare un numero più elevato di figli.

Mamma gioca con i figli

Futuro all’estero per un terzo dei giovanissimi

I giovanissimi rappresentano un capitale umano tendenzialmente in calo, quindi ancora più prezioso per il futuro del Paese. Da questo punto di vista il loro trattenimento in Italia richiede l’offerta di adeguate opportunità di vita. Secondo l’indagine Istat molti ragazzi che oggi vivono in Italia vedono il proprio futuro all’estero: oltre il 34% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni da grande vorrebbe vivere in un altro Paese.

La percentuale è ancora più alta per gli stranieri (38,4%). Da sottolineare che l’8% circa dei ragazzi stranieri da grande desidera vivere nel Paese di origine (suo o dei genitori), mentre oltre il 30% si vede in un Paese diverso dall’Italia e da quello di origine. Anche la quota di indecisi è leggermente più elevata per gli stranieri (23,7%) che per gli italiani (20,7%). La maggiore propensione alla mobilità dei ragazzi non italiani si spiega con il minore radicamento familiare e sociale in Italia; inoltre, chi ha vissuto una prima esperienza migratoria è più incline a intraprenderne altre.

La differenza di genere si fa sentire anche in questo caso, sottolinea Istat. Tra le ragazze, sia italiane sia straniere, la quota di coloro che vogliono vivere all’estero da grandi è più elevata di quella riscontrata per i loro coetanei maschi: rispettivamente il 37,9% per le italiane (contro il 30,7% dei maschi) e il 42,7% per le straniere (contro il 34,6% dei ragazzi).

Chi vuole vivere in Italia?

La collettività che più di tutte vuole vivere in Italia è quella marocchina con una percentuale (45,1%) simile a quella degli italiani (45,6%) e al contempo superiore a quella del totale degli stranieri (37,9%). Pur nel quadro di un’ampia fetta di indecisi (47,5% a fronte di una media del 23,7%), i ragazzi cinesi mettono in evidenza una quota più contenuta di persone che da grandi desiderano vivere in Italia (29%) e nel contempo un maggiore orientamento al voler vivere da grandi nel Paese di origine dei genitori (11,8%).

I più piccoli sembrano maggiormente propensi a restare in Italia: per gli 11-13enni la quota di chi pensa di vivere in Italia è del 51,4%, per i ragazzi tra 14 e 16 anni è del 41,8%, mentre per i 17-19enni è del 41,7%.

I ragazzi nel 2023 sognano ancora l’America. Il 32% di coloro che da grandi si vedono all’estero vorrebbe vivere negli Stati Uniti, seguiti, ma a lunga distanza, dalla Spagna (12,4%) e dalla Gran Bretagna (11,5%).