Visitata da migliaia di turisti ogni anno e considerata una delle perle naturalistiche dell’intera Sicilia, la Scala dei Turchi è diventata un bene pubblico. Dopo anni di contese e cause giudiziarie, il sito è diventato ufficialmente di proprietà del Comune agrigentino di Realmonte.
La donazione della Scala dei Turchi
La celebre scogliera di marna bianca è stata donata dal legittimo proprietario, Ferdinando Sciabbarrà, al Comune di Realmonte. La cessione a titolo gratuito delle particelle di proprietà del privato è avvenuta presso lo studio di un notaio di Porto Empedocle. L’unica condizionale chiesta da Sciabarrà, far diventare la Scala dei Turchi una riserva naturale. Nel corso degli anni, purtroppo, lo straordinario sito è stato troppe volte oggetto di incuria e vandalismo.
La soddisfazione degli ambientalisti
“Presto lo stesso Comune ricorderà questo atto di generosità del mecenate agrigentino con una targa – ha dichiarato l’associazione ambientalista Mareamico – e poi si attiverà per costituire una fondazione per la gestione del bene, probabilmente in collaborazione con l’Ente Parco Valle dei Templi, con il Consorzio universitario di Agrigento e il Libero consorzio provinciale di Agrigento. Ovviamente continueremo la consueta attività di controllo del sito”.
Il sindaco: “Un bene meraviglioso e fragile”
Sabrina Lattuca, sindaco di Realmonte, ha commentato così un risultato molto significativo per il Comune: “Un lavoro di squadra ci ha consentito di raggiungere questo grande traguardo. Ringrazio Sciabbarrà, che con un atto di grande generosità, ha mostrato a tutti che si può avere grande senso civico consentendo all’ente pubblico di tutelare un bene che è al contempo meraviglioso e fragile”.
Un sito dalla bellezza incomparabile
La Scala dei Turchi è una falesia di marna – tipica roccia argillosa e calcarea di colore bianco – a picco sul mare lungo la costa di Realmonte. È una scogliera unica al mondo, con la caratteristica forma a “gradoni”, candidata a diventare bene dell’UNESCO. Situata a pochi chilometri di distanza dalla Valle dei templi di Agrigento, è diventata una frequentatissima attrazione turistica, un aspetto che ha fatto sorgere una forte preoccupazione sulla sua conservazione. Secondo quanto annunciato nei mesi scorsi da Lattuca, la Scala dei Turchi verrà gestita dal Parco Archeologico della Valle dei Templi e sarà visitabile con un ticket.
Perché si chiama Scala dei Turchi
Il nome “Scala dei Turchi” deriva dalle passate incursioni di pirateria da parte dei pirati saraceni, impropriamente chiamati turchi. I pirati, infatti, trovavano riparo in questa zona meno battuta dai venti e rappresentante un più sicuro approdo.
Il sito che ha ispirato Camilleri e Tornatore
Modellata dal mare e dal vento nel corso di milioni di anni, la Scala dei Turchi ha acquisito grande popolarità grazie ai romanzi di Andrea Camilleri con protagonista il commissario Montalbano. Ha ispirato registi del calibro di Tornatore e di recente è diventata la location dove è stato girato il video de “L’addio” dei Coma Cose.